Buongiorno, avrei bisogno di un vostro parere, al 02/01/2017 ho firmato un contratto a tempo determinato con un’azienda (dopo aver fatto 3 mesi di “prova” con un’agenzia interinale, dal 01/10/2016 al 31/12/2016).
Il contratto iniziale con il datore di lavoro principale è iniziato il 02/01/2017 con scadenza il 31/03/2017 (3 mesi), per poi essere prorogato per la prima volta per altri 6 mesi fino al 30/09/2017 . Ad oggi continuo a lavorare con l’azienda senza la firma della seconda proroga da ormai 36 giorni, so che una ulteriore seconda proroga esiste dalla mia busta paga di settembre 2017 che data la scadenza di tale proroga il 31/01/2018. Leggendo diverse siti a riguardo ho trovato questo:
“Nel caso in cui<b> il contratto di lavoro scada ma il rapporto di lavoro prosegua</b>, nel rispetto del limite massimo dei trentasei mesi, il lavoratore ha diritto ad una <b>maggiorazione</b> rispetto alla retribuzione normalmente prevista.
Nel dettaglio, tale maggiorazione è del 20% sino al decimo giorno e del 40% dall’undicesimo giorno in poi.
In ogni caso <b>la continuazione non può eccedere i trenta o i cinquanta giorni</b>, a seconda che il rapporto originario abbia durata inferiore o meno a sei mesi: se tali limiti sono superati, il rapporto si trasforma a tempo indeterminato a partire dal superamento.
La mia domanda è in quale caso rientro? il contratto iniziale è di 3 mesi e la proroga di 6 mesi, devo somare il tempo del contratto e della proroga? rientro nei 30 giorni avendo un contratto iniziale di 3 mesi o 50 giorni se la proroga iniziale è di 6 mesi?? Se mi presentano oggi una proroga da firmare con data retroattiva alla scadenza della proroga anteriore, posso dire che ormai ho diritto a un contratto a tempo indeterminato o no?
vi ringrazio e saluto