Buongiorno, io sono in una situazione un po’ particolare. Lavoro da 12 anni x una grande azienda italiana che vende scarpe, quindi terziario.
A gennaio mentre ero in negozio al lavoro, ho avuto una fortissima crisi epilettica che ha richiesto il trasporto ospedalieroi ambulanza in codice giallo. Dopo i dovuti accertamenti, ho scoperto di avere una malformazione al cervello e probabilmente dovrò subire in intervento in un futuro neanche troppo lontano. Parte la malattia in attesa di esami e ricoveri x accertamenti. Nel frattempo l’azienda ci comunica che lo stipendio di febbraio sarebbe stato pagato in due trance: il 60% in maniera regolare e il restante 40 entro il 20 del mese. il 12 marzo, l’azienda ha dovuto chiudere i punti vendita causa decreto covid e ci hanno chiesto se volevamo smaltire le ferie. Io, con malattia in scadenza (avrei potuto rinnovarla) ma con 11 settimane di ferie arretrate, ho preferito conservare la malattia x l’intervento che avrei dovuto fare entro l’anno (speravo) e smaltire le ferie. Il 19 marzo l’azienda comunica
Che non sarebbero riusciti a pagare il 40% restante dello stipendio di febbraio (il mio INTERAMENTE di malattia).
Ad oggi abbiamo solo una comunicazione di ringraziamento per la comprensione.
In tutto questo sappiamo che lo smaltimento ferie richiesto non sarà pagato come tale dato che l’azienda deve reperire liquidità. Non abbiamo notizie sulla CIG ma abbiamo letto che è comunque l’azienda che anticipa e l’INPS che rimborsa..
Ora, persone a me vicine ( alcune si occupano di sindacato di altri comparti) mi dicono che è meglio che io mi rimetta di malattia (con tutto il diritto di farlo data la mia patologia piuttosto grave), ma la mia perplessità rimane il pagamento: è vero verrebbe pagata al 100% ma è anche vero che è l’azienda ad anticipare giusto? E se non ha liquidità non mi anticiperebbe nulla.. ho bisogno di un consiglio! Grazie mille