Licenziamento contratto a tempo determinato
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13 Marzo 2018 alle 12:15 #6530
Salve Alice,
si, in effetti il contratto a tempo determinato avendo una scadenza, se questa non viene rispettata da una delle parti, ha delle penalità da pagare. Le consiglio di rivolgersi ad una struttura sindacale nel suo territorio, già il rappresentante sindacale le ha suuggerito di non accettare la proposta aziendale.
Noi siamo della Uiltucs, se ci dice la città in cui lavora, potremmo indirizzarla ad una ns. struttura nel suo territorio.
Saluti Gioia
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9 Marzo 2018 alle 23:40 #6524Anonimo
<p style=”text-align: left;”>Buonasera a tutti,</p>
Premetto che ho 19 anni e sono alla mia prima esperienza lavorativa. Ad agosto 2017 ho firmato un contratto a tempo determinato con scadenza ad agosto 2018 per lavorare come addetta alla reception in un albergo che nello stesso edificio possiede anche un reparto cure. L’hotel in questione è in liquidazione da 3 mesi, ed è chiuso da metà dicembre. Nonostante ciò, lavoro comunque 6 ore e mezzo al giorno svolgendo un lavoro per niente appagante.Oggi la ditta ha fatto firmare le lettere di licenziamento ai dipendenti dell’hotel, che fra 30 giorni saranno disoccupati.
La questione si complica per il reparto cure, la cui attività non cesserà, ma opererà con personale ridotto. Stamattina ho ricevuto una telefonata dall’amministratore, il quale mi ha offerto di rimanere a lavorare come segretaria nel reparto cure fino alla scadenza del mio contratto. Il fatto è che il luogo di lavoro in primis non mi soddisfa, e le mansioni che dovrei svolgere da aprile in poi (segretaria d’ufficio, ma a quanto pare anche “lavoretti” come l’organizzazione e la pulizia delle stanze dei terapisti) non si coinciliano con ciò che vorrei continuare a fare nei prossimi mesi. Nel corso della telefonta, cercava di persuadermi ad accettare la proposta (oltretutto fatta all’ultimo minuto) perché, a detta dell’amministratore e del suo consigliere, io sono l’unica dipendente che non può essere licenziata, in quanto solo io possiedo un contratto a tempo determinato. Parlando con una rappresentante dei sindacati, ho appreso di NON dover accettare il cambio di lavoro e di avere il diritto di ricevere come tutti una lettera di licenziamento individuale (e non collettiva come gli altri).
Oggi pomeriggio ho avuto un colloquio con l’amministratore e il suo consigliere, i quali hanno provato a farmi credere che l’unica soluzione è accettare la loro proposta oppure dimettermi volontariamente… Il fatto è che io mi aspettavo un trattamento pari agli altri dipendenti. Non volevo di certo essere messa alle strette poche ore prima del colloquio!
Dato che ho lavorato solo 7 mesi, so di avere il diritto di usufruire della NASPI per 3 mesi, almeno per avere il tempo di trovare un lavoretto estivo prima di iscrivermi all’università a settembre.
Eppure l’amministratore e il consigliere non mi sono sembrati disposti a licenziarmi, anzi, mi hanno detto di rivolgermi ai sindacati e di chiedere un licenziamento consensuale (che non mi darebbe il diritto alla NASPI!).
La mia domanda è: come è possibile risolvere la questione? Sono io la parte in torto, oppure ho capito bene e loro mi vogliono fregare perché licenziarmi costerebbe troppo?
Vi ringrazio enormemente per la vostra attenzione e spero che sappiate aiutarmi, o almeno tirarmi un po’ su di morale.
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