GIAPPONE – Continuano i tagli al personale nell’ict. La TDK, gigante giapponese dell’elettronica (testine magnetiche per disk drive), ha annunciato un piano di ristrutturazione del 12% dell’organico, che comporta esuberi per ben 11 mila persoe entro l’anno o, a massimo,nei primi mesi del 2012.
La società ha inoltre confermato l’intenzione di vendere la divisione che produce schermi a tecnologia Oled.Il piano licenziamenti è scattato per ovviare alle pesanti perdite registrate nel primo semestre 2011: -74% degli utili che sono passati, in soli 12 mesi, da 26.1 miliardi di yen a 6.7 miliardi di yen (circa 86 milioni di dollari).
Il gruppo, che al momento impiega 88mila persone, aveva già tagliato 8mila posti di lavoro nel periodo 2008-2009 ma, a quanto pare , non è riuscito a riprendere quota. Oltre al ‘sacrificio’ per i dipendenti la TDK ha annunciato che cederà vari asset a livello mondiale: fra questi c’è la divisione che produce display a tecnologia Oled (Organic Light Emitting Diode) per device mobili.
CAMBIO SFAVOREVOLE – Il cambio yen-dollaro è stato, secondo gli analisti, una delle ragioni della crisi della compagnia che recentemente ha dovuto anche affrontare la chiusura di alcuni impianti di produzione di componenti in Thailandia, dopo le alluvioni registrate nella zona.
L’HARDWARE IN CRISI – La crisi di Tdk non è l’unica. Sony, ad esempio, sta per rendere ufficiale la scelta di dividere in tre diverse divisioni il settore dedicato alle tv: televisori Lcd, produzione in outsourcing e tv ultima generazione. Il tutto per tenere sotto controllo i costi e provare a ridare slancio alle vendite fortemente diminuite. Non è crisi ancora, ma certamente un segnale da non sottovalutare!
Più in generale molte aziende mondiali dell’alta tecnologia hanno seri problemi finanziari viste le condizioni sempre più difficili sui mercati, un dato questo evidenziato anche da una recente ricerca promossa da Alix Partner società di consulenza globale.
Gli analisti della società considerano particolarmente complessa la situazione del comparto hardware, specialmente dell’elettronica di consumo, dove molte aziende sono ‘a rischio’ anche perché costrette, più di altre, a spendere per innovare e stare al passo con una competizione globale sempre più accentuata.
Nonostante queste difficoltà legate soprattutto al segmento del manifatturiero tecnologico in crisi strutturale, l’industria mondiale dell’ Ict è riuscita a tornare alla crescita nel primo trimestre del 2011.
SCHEDA: HP, però, rimane nel segmento Pc!
Giuseppe de Paoli