Matteo Galli – SEM&SEO Specialist

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Classe 1983, si avvicina al mondo dei computer fin dalla tenera età quando i suoi genitori gli regalano un Commodore 64. Il vero amore scatta con internet, che frequenta quotidianamente dall’età di 12 anni. Non sicuro di voler approfondire gli aspetti tecnici dell’informatica, decide di iscriversi ad economia per la laurea triennale, conseguendo una specializzazione in marketing. Dopo sceglie Comunicazione d’Impresa come percorso di laurea specialistico. Nel 2008 si laurea con una tesi sul mobile marketing e comincia a lavorare in agenzia. In tre anni cambia diversi lavori: project manager junior, professional blogger, web editor, digital strategist, fino ad approdare al posto di lavoro più recente: digital project manager per un grande gruppo editoriale.
Parallelamente, coltiva particolare interesse per il mondo dei social network e del SEO, fornendo consulenze indipendenti per progetti di vario genere.
Ama la montagna e scappa ogni volta che può alle pendici del Monte Rosa sfruttando il tempo del relax per leggere libri gialli e fare passeggiate in silenzio.

 

L’ultimo social post?
Ho retwittato un articolo su Mashable.com nel quale si dice che Apple avrebbe in mente di produrre di lanciare sul mercato uno schermo televisivo dal design ultramodermo, leggermente curvato. Ovviamente un’altra bufala sull’azienda di Cupertino.

L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Una serie di gameplay su Call Of Duty Modern Warfare 3, uno dei miei videogiochi preferiti.

Mac, Windows o Linux?
Mac per uso personale e Windows per lavoro. Purtroppo non ho mai avuto il piacere di approfondire la mia conoscenza di Linux.

L’ultimo acquisto online?
Un paio di cuffie bluetooth senza fili.

Un libro che ha segnato la tua vita?
“Se questo è un uomo” di Primo Levi.

Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
In realtà si tratta dei progetti che sto seguendo attualmente. La gestione e lo sviluppo di tutti i siti facenti parte di un grosso gruppo editoriale italiano non è sicuramente un’esperienza che sta occupando la maggior parte delle mie energie lavorative.

Quando hai deciso di diventare SEM&SEO Specialist?
Non ricordo un momento preciso: è una passione che è cresciuta nel tempo, mosso dalla curiosità, dallo studio e dalla sperimentazione in questo campo. L’obbligo di tenermi sempre aggiornato mi ha spronato ad approfondire diverse tematiche fino a raggiungere una specializzazione tale da costruirci intorno una professione.

Matteo GalliNella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Sicuramente più la seconda del primo. Lavoro in un mercato nel quale la teoria non riesce a stare dietro alla pratica. Questo significa che l’esperienza pratica sul campo è fondamentale per capire i meccanismi fino in fondo. Tuttavia, cerco di dedicare un po’ di tempo alla lettura di libri o report che affrontano tematiche legate a quello di cui mi occupo tutti i giorni.

Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
Feci il mio primo colloquio con uno dei fondatori del portale Virgilio. Mi offrì uno stage curricolare (all’epoca studiavo ancora) come online media planner.
Fui molto felice di cominciare la mia esperienza nell’online ma non ero ancora abbastanza consapevole di quello che volessi fare. In poco tempo mi accorsi che compilare immensi fogli excel con piani media non era proprio la mia strada. Riparlai con la persona che mi fece il colloquio e mi disse di seguire la mia passione. Così feci: lasciai il lavoro e mi concentrai nel finire l’università.

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Uno in particolare direi di no; devo dire che ho sempre avuto la fortuna di collaborare con professionisti preparati e di alto livello, dai quali ho imparato molto. Tutti loro, ognuno in modo differente, mi ha lasciato qualcosa.

E un’intuizione vincente?
Non credo particolarmente nelle intuizioni illuminanti, quelle che ti cambiano la vita professionale da un momento all’altro. Mi affido invece alle intuizioni quotidiane, quelle che ti risolvono un problema pratico. Il lavoro che faccio si basa molto su ipotesi e strategie.
Quando queste si rivelano corrette sono contento. Quando invece non lo sono, analizzo dove ho sbagliato e ricomincio da capo. Ritengo entrambe le esperienze molto costruttive.

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare SEM&SEO Specialist come te?
Secondo me questo non è un lavoro come molti altri. Alla base ci deve essere una forte passione per il tema in grado di alimentare la voglia di apprendimento e di approfondimento continuo. Fondamentale, poi, la volontà di sperimentare e di verificare le proprie ipotesi. La verifica passa attraverso l’analisi approfondita delle proprie azioni. Senza di essa, tutte le attività di questo lavoro rimarrebbero semplici ipotesi soggettive.

Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Sicuramente ha aperto un’ulteriore finestra verso il mondo, ampliando in modo smisurato le possibilità di informarsi e connettersi.
La condivisione di esperienze sviluppate in altre parti del mondo ha come conseguenza la costruzione di un sapere comune che altrimenti sarebbe stato impossibile. Credo molto nel confronto, soprattutto con persone che lavorano all’estero: non c’è miglior modo per guardare il mondo da un punto di vista differente. Parlando degli effetti pratici, la rete ha fatto cadere alcuni vincoli come il luogo di lavoro; al giorno d’oggi una buona connessione internet permette di portare avanti progetti come se tutti i componenti del team lavorassero nello stesso ufficio.

Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Credo sarebbe utile, anche se è necessario definire per bene cosa si intente per Networkers, altrimenti si rischia di rimanere in un ambito troppo generico. Di fatto, la maggior parte delle persone connesse in rete si possono considerare Networkers.

Matteo GalliDescrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Da un lato faccio in modo che i siti che gestisco rispettino le indicazioni suggerite dai maggiori motori di ricerca. Dall’altro progetto campagne di marketing per far emergere quanto più possibile i contenuti del sito, utilizzando tutti gli strumenti e le tecniche che la rete mette a disposizione. Un buon equilibrio dei due aspetti porta a raggiungere i risultati stabiliti all’inizio del progetto.

L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
No. Al momento lavoro in una grande azienda molto “tradizionalista” sotto questo punto di vista. Sono però dell’idea che un Networkers non debba essere schiavo di orari o di luoghi di lavoro. L’importante è il raggiungimento dell’obiettivo e della condivisione dei risultati con i propri referenti. Dove e quando si svolga il lavoro non è determinante per l’effettiva efficacia del progetto.

Quanti sono i tuoi amici sui socialnetwork, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Quasi tutti i miei amici utilizzando i social network, o meglio, “il” social network: Facebook. Pochi, invece, sono amici con cui tengo relazioni professionali. Tendo a tenere quanto più distinte le due sfere. Questo non impedisce, però, che a volte mi sia trovato a collaborare anche con amici che frequento al di fuori del mio lavoro. Queste esperienze non rappresentano lo standard.

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
Sì, sempre. Google rivela aspetti delle persone che neanche loro stesse si immaginano. Cerco informazioni sulle persone che devo incontrare per lavoro allo stesso modo in cui mi preparo per una riunione importante. E’ fondamentale sapere chi si avrà davanti.

 

di Mario Grasso