Nuove competenze per il mercato del lavoro ICT in Europa

0
809

Lo European e-Competence Framework (e-CF), nato nel contesto europeo all’interno del Workshop sulle e-Skills, lanciato dal CEN/ISSS, l’ente di standardizzazione europeo, è stato fortemente voluto da grandi aziende operanti in Europa, utilizzatrici finali delle tecnologie dell’informazione (Informatopn & Communication Technologies – ICT).

L’iniziativa è stata promossa dalla DG Enterprise and Industry fin dagli inizi degli anni 2000, si è sostanziata in un progetto del CEN Workshop agli inizi del 2006, nel 2008 ha prodotto la prima release, ed ora è disponibile la seconda versione sul sito www.ecompetences.eu.

L’e-CF, basato sulle competenze, si rivolge al maggior numero di soggetti, utilizzando un linguaggio il più possibile trasparente e coerente con le linee guida europee e l’EQF – European Qualifications Framework – Quadro Europeo delle Qualifiche.

L’e-CF intende parlare alle imprese, “vendor” e “user”, alle scuole, alle istituzione operanti nella Formazione Continua e Permanente, alle Università e agli stessi professionisti.

Lo scopo è quello di fornire indicazioni riguardo quali competenze, oggi e, soprattutto, domani, le principali aziende in Europa richiederanno al mercato del lavoro. Questo dovrebbe essere un input utile per le stesse aziende che desiderano orientarsi, fare benchmark e impostare i loro percorsi di crescita interna o i criteri di recruitment. Ma è utile anche alle scuole, per impostare i loro percorsi formativi, e ai professionisti, per capire di quali capacità oggi e domani le aziende avranno bisogno, quale formazione scegliere per crescere e quali percorsi di carriera considerare.

Il raccordo tra imprese-scuole-individui passa dalla specifica struttura e-CF su 4 dimensioni. In particolare, le dimensioni 1 e 2, ossia, le aree di competenza e le descrizioni di ciascuna competenza per area, esprimono le esigenze azziendali; la dimensione 3, sviluppa le competenze su 2-3 livelli di professionalità e-CF/EQF, e raccorda le competenze richieste dalle aziende con quanto le persone dovrebbero possedere, anche in ottica di crescita/carriera; la dimensione 4 riporta esempi di conoscenze e capacità, collegati alle competenze di riferimento e utili come indicazioni di massima alle scuole per impostare i loro percorsi formativi.

L’e-CF ha generato altri progetti, sempre in ambito CEN, alcuni conclusi, altri ancora in corso. Un progetto, conclusosi questo autunno, e finalizzato a implementare l’e-CF nelle PMI italiane e europee (principalmente quelle definite in letteratura Innovative o Gazzelle), evidenzia che le PMI propendono per competenze che non implicano l’applicazione di procedure e standard. Infatti, uno dei vantaggi delle PMI è la loro capacità ad essere flessibili e veloci; metodi, norme e procedimenti “rigidi”, rischiano di far perdere specificità e competitività. Inoltre, le PMI guardano all’e-CF con particolare interesse in quanto strumento per il self-assessment, verso gli individui e verso l’azienda, intesa come organizzazione che cresce e si innova.

Un altro progetto, tuttora in corso, mira a identificare alcuni profili chiave, basati sull’e-CF. L’aspetto più interessante riguarda la struttura in base a cui sono costruiti i profili. Infatti, se il loro contenuto cambia di volta in volta o è soggetto a personalizzazioni da parte delle singole imprese, la loro struttura, invece, rimane invariata, garantendo trasparenza e oggettività. Un terzo progetto è finalizzato a studiare l’opportunità di un “repository” di profili ICT per i paesi del mediterraneo che scambiano servizi e prodotti con i paesi europei.

L’e-CF potrà costituire la base per un linguaggio comune nei rapporti di business. L’e-CF diventa così un quadro di riferimento europeo delle competenze ICT e riflette una identità europea verso gli altri paesi del mondo. Esso fornisce una vision concreta sui trend e i percorsi di crescita delle persone e delle aziende, fattore critici di successo. L’e-CF è uno strumento decisionale, un cruscotto manageriale, per lo sviluppo delle competenze ICT, nell’ambito di una sana competizione fra paesi. La prossima sfida e la sua “Governance” e il CEN sta già pensando di istituire un Tavolo Tecnico per renderlo uno standard possibile.

di Clementina Marinoni