Essere leader: che caratteristiche deve avere un capo?

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MANAGEMENT – Cosa è la leadership e quali caratteristiche deve avere un leader? Come lo si riconosce e, soprattutto, la leadership è innata e dura per sempre?
Nel mondo aziendale, dove la necessità di capi che sappiano rispondere alle esigenze delle imprese in modo rapido e continuativo è molto forte, queste sono domande che ci si pone da sempre. I modelli di riferimento sono tra i più svariati e ci arrivano non solo dal mondo della politica, ma anche da quello militare o religioso perché l’arte del comando non esclude nessun settore della vita.

Sembra che l’uomo abbia la necessità di essere guidato e diretto: in qualsiasi logica strutturata quando esiste un gruppo deve anche esistere un capo. A quanto pare la nostra capacità di leadership si sviluppa fin da bambini, da come reagiamo all’appagamento e all’adulazione, a quanto siamo disposti a fare pur di ottenere le cose e ad avere persone disposte a darcele.

L’idea che abbiamo della leadership, nonostante se ne parli ampiamente, è molto soggettiva e credo che, spesso, venga confusa con l’imporsi sugli altri. La leadership non si riduce nella conquista e nel mantenimento del potere ad ogni costo o nell’ubbidienza cieca ed assoluta delle persone con cui condividiamo vita o lavoro, ma piuttosto esprime una modalità che ci indica come meritarci il potere per esercitarlo secondo una serie di principi etici e morali. Quindi il problema non è tanto comandare, ma come farlo: questo è ciò che rende diverso un leader da un dittatore o da un despota.

Negli incontri di Counseling come nella formazione in azienda quasi tutte le persone che incontro mi dicono di avere difficoltà nel trovare un loro stile di guida e leadership. In realtà non esiste un modello migliore di un altro; sicuramente esistono dei tratti distintivi che accomunano i leader migliori:

• Il leader ha sempre un sogno, una visione, quello in cui crede va oltre alle sue stesse semplici necessità, la sua visione è sempre lungimirante e soprattutto frutto di tanta attenzione verso gli altri.

• Il leader non cerca adepti, ma si fa trovare. L’obiettivo è seminare idee per raccogliere chi è pronto a condividerle a tutti i costi.

• Il leader condivide tutto, successi e insuccessi e per questo sa premiare almeno quanto riprendere.

• Il leader non cerca il successo per sé, ma per quello che rappresenta. Per chi vuole essere leader:

• Prima di tutto partire da una profonda conoscenza di se stessi.

• Sapersi riconoscere nelle proprie limitazioni e per questo, in caso di difficoltà o di fronte ai problemi, non temere di chiedere aiuto a chi è più competente.

• Credere nella squadra e lavorare per le sue potenzialità, la sua crescita le sue esigenze.

• Motivarsi e motivare continuamente, cercare soluzioni ai problemi, saperli anticipare ed essere propositivo.

• Non pensare di essere insostituibili e onnipotenti: riconoscere gli errori.

• Sapersi ritirare e lasciare il passo quando è ora.

 

di Paolo G. Bianchi

Esperto in processi formativi e in counseling aziendale e personale

www.brainfactor.it; www.formazionezero.blogspot.com