MILANO – Si terrà a Bologna, dal 18 al 20 aprile, il quinto meeting nazionale delle web tv e dei media digitali indipendenti: ‘Punto It: le Italie digitali fanno il punto’.
Un’occasione di confronto per centinaia di videomakers e operatori di web tv e media locali che potranno dialogare, scambiarsi informazioni, partecipare a laboratori, presentazioni di libri, reportage collettivi. (Vedi programma su Meetingpuntoit.it)
Il meeting è organizzato da AltraTv, Osservatorio sulle web tv e i media digitali (Altratv.tv) con il sostegno di Google, Eutelsat, Telecom Italia e il patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune e dell’Università di Bologna.
L’Università di Bologna tra l’altro ha dato anche vita a un laboratorio sulle web tv per “incoraggiare l’esercizio della creatività e l’utilizzo di mezzi e linguaggi innovativi ai fini della diffusione del sapere”.
La web tv italiana è oggi in fase di ‘buona’: è vero che dopo l’exploit di partecipazione nel 2010 quando le tv erano 533 (con un aumento del 53% rispetto all’anno precedente) la crescita è diminuita (oggi le web tv sono 590, +11% rispetto all’anno prima) ma il settore è molto più strutturato, le web tv hanno obiettivi più chiari e sono più in grado di fare profitti che, presumibilmente, sono destinati a crescere nel tempo.
Il report di AltraTv registra una situazione dinamica e in grande evoluzione: le web tv rompono gli schemi classici di produzione e fruizione e attirano sempre più pubblico.
Un punto di forza delle tv online e’ il fatto di usare, sempre più, tutte le nuove tecnologie: i social network (otto webtv su dieci sono presenti su Facebook), i device mobili, le piattaforme di videosharing Fondamentale è stata inoltre la sinergia con le piccole e medie imprese del territorio, un’alleanza in grado di dare frutti molto interessanti.
Oggi molte piccole aziende chiedono agli staff delle web tv di realizzare i loro video aziendali e molte altre le usano, più classicamente, per far programmare la loro pubblicità. Ed anche il rapporto delle web tv con il territorio, che i videomakers conoscono e raccontano, è sempre più stretto.
Non si tratta più oramai di ‘esperimenti da ragazzi’ come si diceva qualche anno fa agli albori del fenomeno: le nuove tecnologie anzi diventano terreno fertile per nuove professioni e nuove possibilità di business.
SCHEDA: COME APRIRE UNA WEBTV
di Giuseppe de Paoli