MILANO – Le notizie ormai corrono veloci: su Twitter mi arrivano centinaia di messaggi, da chi vuole vendere l’auto all’articolo del professore universitario che in Usa ha fatto una nuova scoperta.
Il marketing, anche, cambia faccia: non più messaggi generalisti, fatti solo per vendere, ma idee, soluzioni, ascolto dei propri clienti e/o sostenitori -sottoscrittori che viaggiano nella Rete, da una parte all’altra del mondo, con un solo click.
Le discussioni nei gruppi specialistici di LinkedIn si susseguono e, in un modo tutto nuovo, si conoscono le persone, i loro mestieri, le loro aspirazioni.
Così entri in contatto con l’AD di una grossa impresa che mai e poi mai ti avrebbe risposto al telefono, ma qui, nel mondo digitale, puoi condividere o scambiare impressioni anche con chi sarebbe potenzialmente ‘lontano’, non solo fisicamente.
In rete non ci si limita più a vendere la propria professionalità: nella Rete puoi fare conoscere la tua filosofia di lavoro e il tuo modo di condividerla con i collaboratori; lì tutto è in movimento continuo e produce idee anche nuove.
Bisogna usare la Rete, senza caderci: è lì che ti giochi il futuro e, che ti piaccia o no, la tua “reputation” non è più fatta da un bel sito, ma da quello che comunica, dai suoi contenuti, che devono essere continuamente aggiornati.
Mai e poi mai avrei pensato di poter parlare a centinaia e centinaia di persone che non conosco attraverso il mio blog o di avere dei “followers” curiosi di sapere cosa penso di un dato argomento… e in questo spazio tra una maglia e l’altra della Rete ognuno è legato a qualcun altro in una reciproca domanda e offerta.
Questo ci sta insegnando la crisi: dobbiamo fare squadra e saper usare i contatti che sono sempre più veloci, rapidi e spesso risolutivi.
Viaggiando in rete sono incappato anche in chi fa Counseling on line, per esempio via Skype.
Personalmente credo che sia sempre da preferire l’incontro di persona, però dopo i primi approcci un po’ dubbiosi, anch’io oggi propongo incontri conoscitivi o di “manutenzione” attraverso il web.
Del resto ci si vede, ci si parla, si può interagire, e si possono stabilire incontri periodici in una città, in un luogo facilmente raggiungibile da entrambi.
Anche nella formazione a distanza, soprattutto tecnica, l’aula è diventata obsoleta: il web è più flessibile e tutti possono scegliere il momento più adatto per scaricare aggiornamenti e approfondire conoscenze.
Certo questo non supererà mai quanto può proporre la formazione esperienziale, ma agevola processi e procedure che prima imponevano notevoli dispendi di tempo, energie e denaro.
Queste risorse ora possono essere reinvestite per esperienze formative più orientate alla persona e all’interiorità, alla creazione di spirito di squadra o alla propria cultura d’impresa, magari con coinvolgimenti più pratici e in forme più idonee alle aspettative di chi le pratica.
Insomma digitare sul web è una grande conquista per tutti: “digito dunque sono” e basta un click per sentirti cittadino del mondo e padrone delle tue idee.
Ps- facendo, di lavoro, il formatore, tendo a focalizzarmi di piu’ sugli aspetti positivi. Naturalmente ci sono anche spetti negativi nell’uso della rete. Ne parleremo…
di Paolo G. Bianchi
Esperto in processi formativi e in counseling aziendale e personale
www.brainfactor.it; www.formazionezero.blogspot.com