Pronti a vivere nel futuro?

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MILANO– “Questo libro non contiene un elenco di formule assolute per assicurarsi maggiori guadagni in un mondo digitale, ma offre a chi di voi è alle prese con questa (o semplicemente voglia capirla meglio) una sorta di struttura per pensare a questioni che sono in sé complicate, e per dare un senso alle tendenze radicali emerse negli ultimi anni”.

In questa frase si può riassumere il senso di “Io vivo nel futuro” il libro di Nick Bilton a cura della Codice edizioni, reporter per il “New York Times” e professore a contratto della New York University.

Un viaggio tra vecchi e nuovi media, un testo dall’animo colloquiale e divertente, pieno di aneddoti e intriganti esperimenti, “Io vivo nel futuro” traccia il percorso narrativo delle nuove tecnologie.

Dai siti porno ai videogiochi, dai monaci amanuensi agli smartphones, Bilton racconta in maniera chiara e coinvolgente i cambiamenti tecnologici e sociali che l’uomo ha affrontato durante la sua esistenza. Pone diversi interrogativi sul futuro della tecnologia e sulle capacità dell’essere umano di affrontare queste rivoluzioni digitali.

C’è spazio anche per lo sviluppo di temi specifici come i cambiamenti all’interno delle comunità e la “logica dello sciame”, i meccanismi della fiducia on line, il concetto di multitasking e il problema del “cocktail party”, la privacy e il sovraccarico di informazioni. Sono argomenti sviluppati in modo preciso e approfondito grazie al sostegno di diverse ricerche scientifiche e ai contributi di numerosi studiosi.

L’epilogo del libro di Nick Bilton rafforza ancora una volta l’importanza della narrazione: “Appartengo alla nuova era di consumatori e collaboratori, e tutti insieme stiamo cercando nuove forme di contenuto e narrazione. Laddove non esistano, le cercheremo altrove, ce le faremo da soli o, in alcuni casi, semplicemente ce le prenderemo”.

Dopo un breve passaggio sul rapporto tra consumatori e produttori di contenuti, Bilton prosegue sottolineando come “non basta starsene seduti ad aspettare, ignorando e mettendo a tacere l’impiegato della vostra azienda che non compra più i cd, o ha disdetto l’abbonamento alla tv via cavo, o ha iniziato a fare videogiochi invece di leggere libri, o non compra più l’edizione cartacea dei quotidiani. Queste persone stanno cercando di dirvi del futuro, di come funziona. Ascoltarle, dipende da voi. È tempo di riorganizzarsi, ripensare e tornare all’impresa della narrazione”.

 

di Mario Grasso