Lavoro: tre priorità per ripartire

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MILANO – “Diminuire le tasse sul lavoro in modo che le persone ricevano uno stipendio netto maggiore” È questa la priorità per ”rilanciare l’occupazione’’ indicata dal 79% degli intervistati da Gi Group, agenzia multinazionale del lavoro.

Non sappiamo quanto l’intervento possa davvero contribuire al rilancio dell’occupazione ma l’obiettivo è comunque condivisibile.

“Far pagare meno tasse alle aziende che assumono a tempo indeterminato” è stata la seconda priorità indicata (62% degli intervistati)

“Semplificare le norme sul lavoro” la terza (36%).

Un’altra richiesta indicata dal campione, soprattutto tra i più giovani, è quella di risolvere la scarsa corrispondenza tra programmi scolastici ed esigenze del mercato del lavoro.

Dalla ricerca emergono altre interessanti indicazioni: il 18,1% degli intervistati critica l’eccessiva concentrazione di soldi pubblici nelle politiche passive (Cassa integrazione, mobilità, etc) e chiede di spostarli a politiche attive per il reinserimento di chi rimane senza lavoro (ricollocazione professionale, formazione).

Un’ulteriore proposta è quella di “aumentare i posti di lavoro nel settore pubblico” (17,7% del campione).

Il panel di intervistati (2.700 in tutta Italia) indica anche altri interventi per il rilancio dell’occupazione:

– Ridimensionamento dei costi della politica

– Rinnovamento della pubblica amministrazione

– Maggiori controlli sugli enti pubblici e loro produttività

– Riduzione delle imposte per chi dall’estero investe in Italia.

Niente di particolarmente nuovo e’ vero, ma sono indicazioni da non trascurare in un momento in cui, come ha detto poche ore fa il Ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato, la vera priorità della politica e del governo è “restituire la speranza alle nuove generazioni”.