TORINO – Una ripresa che sembra ancora lontana, ma tra i lavoratori c’è fiducia, sia verso il sindacato sia verso il governo. È il risultato dell’indagine di UILTuCS e InNova Studi e Ricerche su un campione di 1.004 lavoratori dipendenti dei diversi settori compresi nel Terziario tutelati da UILTuCS.
Il 67% degli intervistati valuta positivamente la propria situazione economica e il 57,5% è poco o per nulla preoccupato per il proprio posto di lavoro. La visione peggiora notevolmente, però, quando si sposta lo sguardo alla situazione generale del settore Terziario: solo l’11,8% ne dà un giudizio positivo e nessuno degli intervistati si spinge oltre l’abbastanza positivo. I dipendenti che manifestano una visione più negativa sono quelli dei servizi alla persona, mentre i giudizi migliori si registrano tra i dipendenti appartenenti al settore dei servizi alle imprese.
Guardando al futuro, il 65,8% è convinto che la propria situazione rimarrà invariata; questo dato scende al 42,4% se si parla della situazione del Terziario, con ben il 34,8% che dichiara che la situazione di questo settore peggiorerà ulteriormente il prossimo anno. I più ottimisti sono sempre i dipendenti di aziende nei servizi alle imprese, seguiti dal commercio, dal turismo e ristorazione e, fanalino di coda, i servizi alle persone.
Un dato positivo riguarda invece le condizioni di lavoro: il 92,8% dà un giudizio positivo sul lavoro all’interno della propria azienda. Le due categorie più felici sono i dipendenti con posizione professionale più elevata (71,8% di giudizi molto positivi tra dirigenti, quadri e impiegati specializzati) e i possessori di titoli di studio più elevati. Meno contenti della propria situazione sono invece i dipendenti in aziende con più di 25 dipendenti.
Il tema dell’apertura domenicale e serale divide gli intervistati. Il 50,3% si dichiara favorevole all’apertura dei negozi la domenica, mentre all’allungamento dell’orario sono favorevoli il 46,4%. Come atteso, i più critici, soprattutto verso l’apertura domenicale, sono i dipendenti di aziende del commercio, mentre quelli di aziende di turismo e ristorazione e servizi alla persona sono tra i più favorevoli per entrambe le domande.
Il fatto di fare acquisti la domenica e la sera tardi sta pian piano entrando nelle abitudini degli italiani. Il 35,7% del campione dice di farlo già più di una volta al mese, il 25,7% una volta al mese, il 14,8% meno di una volta al mese e il 21,5% mai. Anche in questo caso, i consumatori più assidui della domenica e del weekend sono i dipendenti dei settori dei servizi alle imprese e servizi alla persona, mentre il commercio fa registrare il numero più elevato di risposte “Mai”.
Nonostante le critiche, il sindacato riscuote ancora la fiducia dei lavoratori. Osservando il giudizio medio alle organizzazioni sindacali, il 41,5% risponde positivamente, il 34,2% dà una valutazione negativa e il 24,3% non sa come rispondere. Gli iscritti e i lavoratori più vicini al sindacato sono ovviamente quelli che lo valutano meglio; la maggior parte dei lontani (50,1%) ne dà invece un giudizio negativo.
Anche il grado di fiducia in vista del rinnovo dei contratti di settore mostra un 51,9% che crede nell’azione del sindacato, anche in questo caso un dato direttamente proporzionale al grado di vicinanza dei lavoratori all’organizzazione. Per il futuro del nostro paese, il sindacato deve avere e avrà un ruolo importante per il 24,2% del campione, andrebbe ascoltato dalla politica ma non lo sarà per il 45,4% e non va ascoltato perché non è al passo con i tempi per il 20,9%.
Nelle risposte ad alcune domande sulle caratteristiche del sindacato si osservano punti di forza ma anche note dolenti: per il 66,2% il sindacato è presente sul territorio e, per il 49,9%, è un’organizzazione efficiente. Meno positive le valutazioni sulla modernità del sindacato (54,2% di giudizi negativi) e soprattutto sulla sua indipendenza dalla politica (66,1% negativo). Quando però si chiede ai lavoratori se il sindacato abbia rovinato l’Italia, oltre i due terzi sono in disaccordo.
L’occupazione dev’essere al centro dell’azione dei sindacati. Gli intervistati (avendo a disposizione due risposte) sottolineano come priorità per il sindacato favorire l’occupazione dei giovani (55,5%) e difendere i posti di lavoro (54,6%). Più lontani restano aumentare i salari (35,7%), garantire le pensioni per il presente e il futuro (28,6%) e ridurre le disuguaglianze (16%).
Il governo Renzi raccoglie ancora la fiducia dei lavoratori. Nell’esprimere un giudizio sull’operato del governo Renzi, il 59,9% lo ritiene positivo. Questa percentuale cresce tra gli iscritti e i vicini al sindacato. Nel guardare al futuro, i lavoratori del Terziario si dividono a metà tra chi ritiene che il governo guidato da Matteo Renzi stia facendo o farà le riforme necessarie al nostro paese (45,6%) e chi invece è pessimista e non crede nell’efficacia dell’azione del leader toscano (41,9%).