Valentina Vandilli – Digital Media Specialist

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Valentina Vandilli - Digital Media Specialist

Sono una giovane imprenditrice, classe 80′, nata e vissuta a Roma, che viaggia spesso nelle Marche e nel resto d’Italia, ho frequentato i primi due anni di Scienze della Comunicazione mentre lavoravo, senza portarla a termine. Successivamente mi sono specializzata con un corso di Web Project Management, ed altri corsi di approfondimento ricevendo anche certificazioni internazionali (Hootsuite).

Sono una Web Strategist Laterale e mi occupo di creare strategie per le aziende che vogliono utilizzare il web ed i social per aumentare fatturato e visibilità del brand.

Mi piace la fotografia e lo studio dei comportamenti umani, sia online che offline. Adoro mangiare buon cibo, sia italiano che etnico.

L’ultimo social post?

3 buone pratiche per difendersi dai competitor infiltrati e uscirne vincenti

L’ultimo video che hai visto su Youtube?

Al via le Paralimpiadi di Rio 2016

Mac, Windows o Linux?

Mac.

L’ultimo acquisto online?

La pittura per la grande lavagna del mio studio.

Un libro che ha segnato la tua vita?

Il pensiero laterale – Edward De Bono.

Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?

Quello dedicato all’azienda della mia compagna che le ha permesso di diventare una dei leader di settore della stampa su tessuti grazie anche alla comunicazione online che ho creato per lei.

Quando hai deciso di diventare Digital Media Specialist?

Quando mi è stato chiesto di prendere in mano la comunicazione online di una radio locale filiale di una delle più grandi radio mondiali, ho capito che potevo orientare il mio lavoro solo sulle strategie laterali per il web e social network.

Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?

Ha contato la volontà di farcela e lo studio da autodidatta, successivamente mi sono formata con esperti di settore italiani e internazionali, ho interrotto gli studi universitari per necessità e perché non erano orientati a quello che volevo fare nella vita.

Valentina Vandilli - Digital Media SpecialistIl primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?

Troppo tempo fa… ma non scorderò mai quando mi presentai per la mansione di tecnico per un laboratorio informatico e dopo il colloquio mi proposero di gestire i siti web aziendali quando ancora per una donna il settore era blindato.

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?

Si, con Valerio Fioretti di Valerio.it che ha creduto in me e con il quale partecipo a diversi progetti lavorativi.

E un’intuizione vincente?

Aggiungere la parola “laterale” alla descrizione delle mie strategie, descrive esattamente il modo in cui penso e agisco per il bene dei miei clienti.

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare Digital Media Specialist come te?

Di osservare chi fa bene e imparare, bisogna essere critici e chiedere risultati concreti, informarsi prima di comprare un libro, un corso o frequentare una scuola, ripeto…risultati concreti e non nomi di clienti famosi come prova della propria bravura.

Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?

Ha velocizzato i processi lavorativi e non solo ma ha anche dato voce ad un pubblico non preparato per il mondo virtuale.

Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?

Non so se serva un sindacato, ma sicuramente serve un gruppo di professionisti che spinga il Governo a cambiare le leggi in favore della piccola impresa. Inoltre servono dei servizi di orientamento e tutela per chi è giovane e vuole aprire una partita iva.

Descrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.

Aiuto le aziende ad aumentare il fatturato, migliorare la propria reputazione su internet e trasmettere i valori aziendali per trovare futuri clienti disposti a condividerli sul piano commerciale e personale.

Valentina Vandilli - Digital Media SpecialistL’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?

Esistono lavori che devono essere fatti in orari prestabiliti, basti pensare all’assistenza clienti attraverso i canali social (Social Care), molti altri invece no, perché riguardano la parte creativa e organizzativa, quindi bisognerebbe far capire alle aziende che non serve avere in sede ogni giorno una serie di figure professionali per ottenere un risultato positivo. L’aumento del telelavoro, magari coadiuvato da riunioni presso la sede dell’azienda, ridurrebbe costi e problematiche relative alla burocrazia, oltre che rendere i lavoratori più felici e proficui.

Quanti sono i tuoi amici sui social network, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?

Per il lavoro che faccio conosco dal vivo molte persone che frequento anche online, direi un buon 30%.

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google? 

Dipende perché devo incontrarlo, comunque spesso cerco informazioni sulle persone che conosco.