Simone Luciani – SEM&SEO Specialist

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Classe 1983, è un italo-britannico di origini marchigiane, per l’esattezza di Potenza Picena. Dopo gli studi al London College di Londra e il Master IDM in Digital Marketing conseguito all’IDM della capitale britannica, fa il pendolare tra l’Italia e l’Inghilterra. Consulente SEO/SEM freelance, lavora attualmente per l’agenzia BEWE e per alcuni clienti diretti in UK e in Italia come la Onlus CESVI e HomeAway. Appassionato di fotografia artistica e adora viaggiare. Nel tempo libero si dedica all’atletica leggera agonistica. Simone Luciani ha un suo sito web ed è raggiungibile su Linkedin.

 

L’ultimo social post?
Il mio ultimo social post è stato lo sharing di un’immagine carina che spiega il significato dei social network in maniera ironica. Sicuramente non è nuova e avrà fatto il giro del mondo già 7 volte!

L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Mi sono rivisto la pubblicità di un cliente, mi serviva per la campagna PPC che sto preparando. Noioso lo so! Solitamente uso Youtube per cose più ludiche.

Mac, Windows o Linux?
Il primo computer su cui ho digitato le prime lettere era un Macintosh SE. Avevo 8 anni. Ho continuato ad usare Mac fino a quando mi arrivò il primo portatile: un Texas Instruments di cui non ricordo il modello. Solo l’anno scorso sono ritornato da Windows a Mac. Uso un MacBook Pro e non tornerei indietro nemmeno per un pozzo di Nutella!

L’ultimo acquisto online?
Ho appena acquistato un dominio, giusto appunto 15 minuti fa. Se si intende acquisti più solidi, ho acquistato un libro per l’esame di cittadinanza britannica intitolato “Passing the life in the UK test”.

Un libro che ha segnato la tua vita?
Lo sto leggendo ora. È il libro che ha scritto mio nonno. È un’autobiografia incredibile, inspiring! Ho molta stima per mio nonno e ogni singolo paragrafo del libro che sto leggendo mi sta lasciando un granello di voglia di vivere in più che si accumula ad una base già importante.

Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
Ho lavorato per quasi 5 anni in eBay per il progetto Kijiji, ora eBay annunci. Ogni singolo giorno di lavoro in eBay mi ha regalato una passione incredibile per il lavoro che faccio. A dire il vero non è stato l’unico progetto lavorativo che mi ha segnato. Ricordo volentieri il mio primo impiego a Londra, in un’agenzia web formata da gente meravigliosa. Tutt’ora sono molto legato al mio vecchio datore di lavoro. Da loro ho imparato a gestire dei progetti web importanti.

Simone LucianiQuando hai deciso di diventare SEM&SEO Specialist?
Non l’ho mai deciso. Ho iniziato a coltivare la passione del Web nelle scuole superiori, grazie al prof. di Informatica che era molto appassionato dell’allora rivoluzionario HTML 3. Finite le superiori ho fatto uno stage come impiegato amministrativo da un’avvocato di Como. Alla sera quando tornavo a casa, passavo le ore a giocare con l’HTML e la programmazione base. Ho sviluppato il mio primo sito per un amico e da li è iniziata la mia carriera nel web. Il passaggio da web designer a SEO è stato graduale. Ho iniziato a studiare, comprare libri e a leggere Search Engine Watch fondato da Danny Sullivan nel lontano 1997. Il libro che mi ha dato la spinta definitiva verso il SEO è stato quello scritto da Shari Thurow, Search Engine Visibility. E’ uno dei pochi libri informatici scritti oltre 10 anni fa che potrebbero ancora essere utilizzati per imparare a fare parte del mio mestiere.

Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Ho avuto la fortuna di studiare dopo le scuole superiori in Inghilterra. Ho conseguito una laurea e un master e probabilmente continuerò a studiare. Tutto questo ha influito e continua ad influire tantissimo. L’esperienza pratica rappresenta una buona fetta del mio livello professionale attuale, forse un 40%. Sono partito da autodidatta e quando ho capito di aver raggiunto il limite ho deciso di iscrivermi al College Universitario a Londra per fare il salto di qualità che mi serviva.

Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
In realtà il mio primo colloquio non centra nulla con il lavoro che faccio ora, perché ho iniziato a lavorare a 16 anni in un ristorante, mentre ancora facevo le superiori. Non era un lavoro per il week end, ma un posto fisso full time. Facevo dalle 18 alle 24 e a volte anche oltre. Avevo una voglia matta di essere indipendente e non pesare sul bilancio della mia famiglia. Non occorreva, ma per me era motivo d’orgoglio. Il colloquio che ricordo con piacere è quello che mi ha spalancato le porte al mercato UK. Il mio primo lavoro in Inghilterra, alla Comfort Click Ltd, un’agenzia web stimolante e soprattutto ambiziosa. Minesh, il titolare dell’agenzia, mi ha preso in simpatia perché era un amante del calcio italiano. La prima domanda è stata: “Conosci Paolo Rossi?” Io adoro il calcio e come inizio non era male. La conoscenza dell’Italiano ha giocato un ruolo fondamentale per l’assunzione, in quanto avrei dovuto lavorare su un e-commerce rivolto anche al mercato italiano. Nella Comfort Click ho iniziato da SEO Junior e ho lasciato l’azienda 3 anni dopo da SEO Project Manager.

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Ho incontrato Shari Thurow, l’autrice del libro “SEO” che mi ha dato la prima infarinatura necessaria per fare il mio lavoro! All’epoca era quasi un mito per me. L’ho incontrata a Londra al SES. Una professionista davvero “inspiring” per chiunque lavori nel Web Marketing.

E un’intuizione vincente?
L’intuizione vincente è la prossima intuizione che avrò. Sono tutte vincenti, anche le peggiori. Perché se è meno vincente mi ha insegnato qualcosa e se è vincente. Non c’è altro da aggiungere!

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare SEM&SEO Specialist come te?
Non penso di essere in grado di consigliare nessuno, anche perché a sbagliare si è bravi da se. Ma se proprio devo, andate a studiare e a fare esperienza in USA, UK o Germania. La formazione italiana sta migliorando ma non è ancora abbastanza competitiva con le altre realtà appena citate.

Simone LucianiInternet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Molto! Mobilità, informazione, risparmio. Potrei aggiungere meno produzione o più produzione a secondo dei casi.

Serve un sindacato dei Networkers?
In generale non sono un amante dei sindacati. Vengo da una formazioni britannica dove i sindacati come li intendiamo noi non esistono. Più che un sindacato mi immagino una comunità proattiva e formativa rivolta a migliorare e guidare le professioni del web.

Descrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Mi occupo della visibilità delle aziende su internet attraverso i motori di ricerca e i siti come Facebook. Nonna mi sa che non conosce Facebook e forse sa appena cos’è Internet, ma a quel punto è meglio dire, Nonna lavoro con i computer.

L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
Assolutamente no. Sono per il modello di lavoro flessibile adottato nei paesi anglosassoni, che si è dimostrato il modello migliore per produttività e stile di vita. Ora sono un freelance e chiaramente non timbro nessun cartellino. Ma anche quando ho lavorato da dipendente in agenzia in UK non ho mai avuto orari imposti, tranne quando c’erano meeting con clienti o momenti di lavoro di squadra. In eBay era la stessa cosa, e ti assicuro che la produttività migliora. Perché obbligare un creativo a produrre idee e creatività dalle 9 alle 18? La produttività di un professionista non si vede dalle ore di lavoro ma dai progetti che porta a termine con successo.

Quanti sono i tuoi amici sui social network, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Su Facebook ho 334 amici. Ne conosco un centinaio probabilmente. Off-line ne frequento massimo una trentina.

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
Certo! Ora che ci penso è triste però.

 

di Mario Grasso