Francesco Gavello – Web marketing manager

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29 anni, vive e lavora a Torino. Dopo l’Università, si è trovato a lavorare con HTML e CSS in una web agency milanese. Dopo un’esperienza di consulenza, ha fatto il grande passo verso il mondo dei freelance.

Oggi lavora come libero professionista in ambito web e social media. Spesso partecipa come relatore a eventi e workshop legati di settore.

Va pazzo per l’illusionismo e per tutto ciò comporti lo scoprire come le persone pensano in determinate situazioni.

 

L’ultimo social post?
Beh, non esattamente l’ultimo, ma uno di cui sono stato estremamente soddisfatto: 25 modi di usare Pinterest per Promuovere il tuo Blog e il tuo Brand.

L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Il trailer ufficiale di “Ralph Spaccatutto“. Adoro la Pixar, una qualità e un’inventiva senza pari da parte di uno studio che continua a produrre capolavori destinati a durare nel tempo. Cosa volere di più?

Mac, Windows o Linux?
Assolutamente Mac. Sono stato un utente Windows per tanti anni prima di scoprire la semplicità della mela, e da allora non me ne sono più separato.

L’ultimo acquisto online?
Un microfono professionale della Blue (lo Yeti) per registrare video-lezioni e webinar. Lo adoro già.

Un libro che ha segnato la tua vita?
Più che un libro, un autore: Terry Pratchett. Mi ricorda libro dopo libro come affrontare la vita con un sorriso, pensando lateralmente nel risolvere i problemi e con una mente giovane sia qualcosa da non dimenticare mai e poi mai. Spero di riuscire a farcela ancora a lungo.

Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
Sai, lavoro per molti clienti su diversi progetti ciascuno. Il più impegnativo è probabilmente uno di quelli che mi occupa buona parte della settimana lavorativa da un paio di anni a questa parte e che comprende la pianificazione di tutta la promozione di un blog network decisamente esteso. Mantenere alto lo standard qualitativo a lungo è molto più difficile e complesso (quando tante sono le parti in gioco) di quanto sembri. Ma maggiori sono le soddisfazioni!

Francesco GavelloQuando hai deciso di diventare web marketing manager?
C’è stato un momento in cui ho avuto la fortuna di poter passare dallo scrivere codice e progettare in prima persona a coordinare un team di lavoro. Una volta fatto poi il fatidico passo verso una carriera freelance, qualche anno dopo, non ho dovuto fare altro che continuare per quella strada mettendo a frutto quanto già imparato.

Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Entrambi. Non c’è autodidatta che possa prima o poi fare a meno della teoria, e non c’è studente che possa dirsi completo senza essersi fatto le ossa con tanta, tantissima pratica. Personalmente ho scoperto come anche solo un briciolo di pratica in più, con tentativi andati male e non, valga in proporzione più di molte ore passate a leggere, pianificare, studiare.

Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
Ore di treno verso Milano, un veloce colloquio finito bene per la ricerca di una figura senior (quale io non ero, ma visto il curriculum sembrai convincente), altre ore di treno verso Torino e l’inizio di uno stancante ma soddisfacente periodo di lavoro tra le due città. Il periodo più “denso” della mia vita.

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Non proprio, ma nell’agenzia per la quale lavoravo a Milano entrava periodicamente ogni VIP di sorta; ricordo che una volta mi trovai di fronte Giovanni di Aldo Giovanni e Giacomo e io, chino di fronte al monitor da qualche ora, non lo riconobbi (hey, a Torino non capitano mai queste cose) per il resto della giornata. Eppure ero sicuro di averlo già visto da qualche parte…

E un’intuizione vincente?
Abbandonare un posto sicuro e – diciamo così – ambito in una grande agenzia di comunicazione di Milano per fare il grande passo verso l’essere freelance a Torino (o in qualunque altra città avessi voluto). Farei ancora oggi mille volte la stessa scelta.

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare web marketing manager come te?
Sfruttate ogni singolo appiglio che la rete vi offre per portarvi visibilità e dimostrare quanto valete davvero. Ci sono migliaia di altre persone che sanno fare ciò che sapete fare voi, alcune molto meglio, alcune molto peggio. Ciò che fa la differenza è la perserveranza, la voglia di migliorarsi e di sfruttare fino in fondo ogni possibilità ci venga offerta da un mondo ancora oggi decisamente appetibile quale quello del “lavorare con la rete”.

Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Internet ha cambiato il mondo del lavoro in senso più ampio. Con un budget pur minimo e una buona idea puoi, se non raggiungere direttamente il tuo scopo, scoprire persone con cui fare rete. Con cui promuoverti. Con cui iniziare a costruire qualcosa di più grande. Ciò che prima era riservato a pochi privilegiati o a chi disponesse delle giuste conoscenze, con la rete è questione di un click.

Francesco GavelloServe un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Non sono tanto sicuro del termine sindacato, ma maggiore consapevolezza eccome. Serve un ecosistema che dia la possibilità di condividere conoscenza ed esperienze all’interno dello stesso settore. Che dia la giusta visibilità al nostro mondo e al nostro modo di lavorare. Che dia soprattutto consapevolezza a chi vi lavora, con la rete, di essere parte di qualcosa di grande e importante per la nostra malconcia Italia.

Descrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Aiuto le persone a trovare visibilità in rete. Se hai una buona idea e vuoi che il resto del mondo arrivi a conoscerla, io posso aiutarti a pianificare la giusta strategia.

L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
Dipende. Se parliamo di organizzazione del proprio lavoro e di una qualche etica lavorativa legata al proprio tempo, allora sì. Il lavoro è come l’acqua: se lo lasci libero di espandersi senza confini, arriverà ad occupare tutto lo spazio disponibile. Ma è anche vero che orari rigidi mal si associano con la rete, proprio perché il rapporto con il proprio tempo e con gli orari lavorativi sono diversi a seconda delle persone con cui ci si relaziona. Diciamo che conviene avere una linea guida e ricordarsi periodicamente di attenersi ad essa.

Quanti sono i tuoi amici sui social network, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Difficile tenere il contro di tutti i contatti; diciamo che cerco sempre, per quanto il tempo lo permetta, di approfondire la conoscenza di quanti più contatti ruotino intorno alla mia sfera, soprattutto se questi sono direttamente raggiungibili offline. Frequento spesso parte dei miei contatti nei dintorni di Torino, più difficile nel resto d’Italia, dove cerco invece di concentrare tutto intorno a eventi o barcamp.

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
Beh, sì; capita molto più spesso se quel qualcuno è un cliente. In linea di massima mi piace arrivare sempre più che preparato a un incontro, sia questo esclusivamente di lavoro, o molto più informale. E poi è così semplice.

 

di Mario Grasso