La rete per innovare la sanità

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MILANO – Il sistema sanitario italiano è messo a dura prova dai tagli imposti dal Governo con la Spending Review. La scure dei ‘tecnici’ non ha risparmiato il settore e anzi, eliminando di fatto migliaia di posti letto negli ospedali, sta compromettendone seriamente l’efficienza, come denunciano medici, operatori ospedalieri e pazienti.

Le tecnologie ICT avrebbe potuto aiutare la sanità nel contenimento dei costi, senza ridurre la qualità del servizio ma, ancora una volta, é mancata fiducia nelle loro possibilità d’applicazione.

Lo conferma un fatto: il Budget destinato all’ICT nelle strutture sanitarie italiane è stato inferiore all’1% della spesa sanitaria pubblica, un dato piuttosto lontano dalla media dell’ Europa dove, anzi, la Commissione vuole aumentare ancora gli investimenti  e punta a ”una elevata diffusione della Telemedicina” entro il 2020.

Quanto all’ Italia e’ significativo il divario registrato tra il Nord e Sud nella spesa di tecnologie ICT per la salute. Nel Nord si concentra il 79% degli investimenti, con una media pro capite di 21 euro a testa, mentre il Meridione spende solamente  9 euro a persona, annui. (La Germania arriva a 36 € per abitante, la Francia a 40, la Gran Bretagna a quasi 60).

Eppure molte ricerche, ultima quella del Politecnico (www.polimi.it), e, soprattutto, molte esperienze recenti dimostrano come le tecnologie ICT permettano di ottenere grandi benefici nella gestione della salute pubblica, sia a livello gestionale (ottimizzazione dei turni di lavoro e delle spese per i rifornimenti) che a livello di cura.

La telemedicina da sola, secondo calcoli di Confindustria, potrebbe comportare per il nostro Paese risparmi di 6-7 miliardi: basti pensare che esistono app che monitorano pressione, battito cardiaco, temperature, in qualsiasi momento, oppure alla possibilità d’avere sul telefonino i dati della cartella clinica, cosa importantissima in caso d’urgenze mediche. E siamo solo alla prima fase. Sono potenzialità che vengono colpevolmente trascurate nel nostro Paese.

Un esempio controcorrente arriva pero’ dal Veneto: la Regione ha guadagnato il premio “PA Aperta 2012” per la sua partecipazione a “Renewing Health”, un progetto europeo volto a migliorare, con la telemedicina, la qualità di vita dei pazienti cronici affetti da patologie cardiovascolari, da broncopneumopatie e diabete.  Un progetto di alta tecnologia e di grande utilità che, però, non è partito dall’Italia.

ICT e sanità(Infografica da www.cloudpeople.it)

di Giuseppe de Paoli