MILANO – “Avrei voluto un’introduzione diversa per questa edizione dell’Assintel Report ma la situazione purtroppo non è cambiata molto rispetto all’anno scorso”. Giorgio Rapari, Presidente di Assintel, inizia così la presentazione dell’Assintel Report 2013 svolta a Milano.
La ricerca annuale sul mercato dl software e dei servizi IT in Italia, a cura di NextValue, ci offre una fotografia chiara: il mercato tecnologico del nostro Paese è in calo (-4% rispetto al 2012).
Tutti e tre i segmenti del settore sono in calo: hardware (-9,5%), software (-3.2%) e servizi IT (-4,3%).
In calo anche i mercati verticali: dalla PA e sanità oltre il -11% al commercio, distribuzione e servizi con -5,4%, dalle telecomunicazioni con il -2% all’industria con il -4,7%. Unica nota positiva, seppur piccola, è il settore consumer con un +1%.
L’economia digitale registra ottimi risultati: l’e-Commerce cresce del 18% e il Mobile Commerce del 160%. Anche se confrontati al resto d’Europa, siamo sotto la media, il PIL digitale italiano rappresenta il 3,1% dell’intero PIL nazionale.
Per il rapporto Assintel siamo degli onnivori digitali: con una crescita del 42% dei tablet, 28 milioni di smartphone che continuano a crescere giorno dopo giorno e di conseguenza anche l’accesso al web e al cloud.
In contrazione anche la spesa IT nelle aziende, soprattutto per quelle piccole: -19,7% per le micro imprese, -14,8% per le piccole, -11% per le medio-piccole, -7,4% per le medie imprese.
Secondo la ricerca effettuata su un panel di 500 imprese, il budget IT incide sul fatturato meno del 2% per la stragrande maggioranza delle aziende intervistate (69%). La tendenza è quella di spostarsi verso budget IT esterni all’azienda, che incidono per il 54% del totale.
Per quanto riguarda software e servizi, che coprono i 2/3 della spesa complessiva. I primi soffrono di un calo del 3,2%, mentre i servizi vanno ancora peggio (-4,3%), soprattutto a causa della mancanza di investimento in nuovi progetti da parte delle PMI e per il calo dei prezzi delle tariffe professionali.
“Che cosa vogliamo fare? Questa a caratteri cubitali è la domanda che più ci preme, a noi aziende che facciamo innovazione ma anche a noi cittadini che assistiamo al depauperamento del sistema economico” commenta in maniera decisa Giorgio Rapari di Assintel.
“Nel Global Competitiveness Index del World Economic Forum, l’Italia – continua Rapari – è quest’anno scesa al 50° posto: ma è addirittura al 118° posto per l’importanza dell’IT nella visione del governo e al 130° per la sua promozione fatta – anzi non fatta – dal governo”.
Alfredo Gatti, Managing Partner di Next Value commenta invece così: “Gli imprenditori, i manager, gli addetti ai lavori che ci seguono, ritengono che sia decisamente il momento di liberare nuove idee e renderle concrete, questo almeno è l’input che riceviamo di continuo”.