Nuove forme di lavoro, 9 categorie emergenti

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Nuove forme di lavoro, 9 categorie emergenti

I rapidi cambiamenti della società e dell’economia, le richieste di maggiore flessibilità da parte delle aziende e dei lavoratori, i cambiamenti dei diritti del lavoro e delle condizioni lavorative stanno portando a nuove forme di lavoro.

Eurofound, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, ha realizzato a marzo 2015 lo studio “New forms of employment” (Publications Office of the European Union, Luxembourg).

Il documento realizzato da Eurofound ha come fine di far crescere l’attenzione sulla flexicurity, cioè su come bilanciare le richieste del mercato del lavoro e le richieste di protezione sociale e sicurezza, tra decisori, osservatori e stakeholders.

La ricerca condotta dal 2013 fino all’anno scorso ha individuato nove tipologie di nuove forme di lavoro che hanno acquisito un’importanza crescente a partire all’incirca dal 2000. Anche per l’Italia.

Ecco quali sono.

Employee sharing (codatorialità)

Un lavoratore è assunto congiuntamente da un gruppo di datori di lavoro per soddisfare i bisogni delle risorse umane di diverse imprese e avere un impiego full-time.

Job sharing (lavoro ripartito)

Un datore di lavoro assume due o più lavoratori, a tempo parziale, per lavorare insieme su uno specifico compito da lavoro full-time.

Interim management (temporary management)

Lavoratore altamente specializzato assunto temporaneamente per uno specifico progetto o per risolvere un problema, integrando competenze di management esterno nell’organizzazione del lavoro.

Casual work (lavoro intermittente)

Il datore di lavoro chiama in maniera discontinua o saltuaria un lavoratore senza alcun obbligo.

ICT-based mobile work (telelavoro)

I lavoratori possono fare il proprio lavoro da qualsiasi posto in qualsiasi momento grazie alle tecnologie dell’informazione (pc, cellulare, tablet, ecc.)

Voucher-based work

Il rapporto di lavoro si basa sul pagamento delle prestazioni con un voucher acquistato da un ente autorizzato che copre sia la retribuzione sia i contributi sociali.

Portfolio work

Un lavoratore autonomo lavora per diversi clienti, svolgendo lavori su piccola scala per ognuno di essi.

Crowd employment

Una piattaforma online di lavoro mette in contatto datori di lavoro e lavoratori per progetti complessi suddivisi in compiti minori tra una “nuvola virtuale” di lavoratori.

Collaborative employment

Freelance, lavoratori autonomi e micro imprese collaborano per superare i limiti posti dalle dimensioni e dall’isolamento professionale.

Nuove forme di lavoro nei paesi europei
Nuove forme di lavoro nei paesi europei

Nuove forme di lavoro: pro e contro

Queste nuove forme di occupazione hanno una serie altrettanto ampia di ripercussioni sulla vita delle persone e sul mercato del lavoro.

Codatorialità, job sharing e interim management sembrano offrire condizioni di lavoro vantaggiose. Combinano infatti una maggiore flessibilità per i lavoratori insieme a un buon livello di sicurezza del posto di lavoro

In Italia, la codatorialità è prevista nel settore agricolo per aziende legate da un contratto di rete. All’estero ha risolto diversi problemi: il fattore multilaterale dei rapporti lavorativi offre stabilità o un impiego pieno al lavoratore di settori soggetti a stagionalità (agricoltura, edilizia, turismo, ecc.). Allo stesso tempo offre alle aziende la possibilità di usare varie competenze specialistiche, ammortizzando i costi e favorendo la cooperazione tra imprese.

Il telelavoro, svolto grazie ai vari dispositivi tecnologici, dà flessibilità, autonomia e capacità di autoaffermazione del lavoratore. Di contro, si rischia l’intensificazione del lavoro, livelli più elevati di stress, aumento delle ore di lavoro e un confine meno preciso tra vita lavorativa e vita privata. Il lavoro remoto inoltre è un’occasione da sfruttare per i liberi professionisti che possono gestire più progetti di lavoro.

I voucher possono comportare occupazione precaria, reddito basso, isolamento e minime opportunità di carriera. In altri casi, offrono una condizione di tutela migliore, soprattutto per le persone a rischio sfruttamento e lavoro irregolare.

La stessa situazione vale per il lavoro intermittente: se da un lato può favorire la flessibilità, dall’altro il lavoratore lo subisce per mancanze di alternative.

Il manager temporaneo è una figura altamente specializzata, assunta per un periodo di tempo prefissato per occuparsi di un progetto specifico, ma a differenza del consulente esterno, viene integrato nello staff con poteri e responsabilità legati all’obiettivo definito.

L’utilizzo di questo modello di leadership, nato in Gran Bretagna, Olanda e Germania, si sta diffondendo anche in altri paesi non solo nei processi di ristrutturazione aziendale ma anche nella gestione delle fasi di espansione in cui l’apporto di una figura esterna è fondamentale in termini di dinamismo e innovazione.

Il crowd working e le piattaforme collaborative, se da un lato hanno favorito l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e di servizi, dall’altro ancora molti aspetti sono indefiniti. Rischi e opportunità vanno ancora approfondite.

In generale, molte di queste nuove forme di lavoro contribuiscono all’innovazione del mercato del lavoro, rendendolo attrattivo sia per i datori di lavoro che per i potenziali lavoratori.

C’è comunque un rischio per il mercato del lavoro: la segmentazione, in particolare per il casual work e i voucher. Soprattutto se il risultato è un’ampia accettazione di lavori frammentati che sono principalmente legati a basse retribuzioni e limitate protezioni sociali.

Le indicazioni di Eurofound

Discussioni su misura

Come visto sono diverse le nuove forme di lavoro presenti. Secondo la fondazione dell’Unione Europea bisogna creare misure e discussioni specifiche su ogni forma di lavoro, scambio di informazioni ed esperienze a livello nazionale e internazionale.

Condivisione e finanziamento

Aumentare l’uso delle nuove forme di lavoro che hanno effetti positivi sulle condizioni di lavoro e per il mercato del lavoro. Incrementare la consapevolezza di questi nuovi lavori sia nelle imprese sia tra i lavoratori. Se il budget pubblico lo consente, sperimentare degli incentivi finanziari.

Reti di sicurezza e accordi collettivi

Creare delle reti di sicurezza per alcune nuove forme di impiego. Soprattutto per il lavoro intermittente, ma in parte anche per il telelavoro e il crowd working. Le ricerche recenti hanno dimostrato che serve equilibrio tra la protezione dei lavoratori e la necessità di rendere questi impieghi semplici da usare per i datori di lavoro. Le soluzioni proposte da Eurofound sono l’intervento legislativo o gli accordi collettivi.

Chiarezza e aggiornamento

La regolamentazione di queste nuove forme di impiego deve essere chiara e concisa e non continuamente modificata: un monitoraggio attivo assicurerebbe la conformità.

Allargare il dibattito

Infine, si raccomanda che la discussione sulle nuove forme di lavoro venga inclusa in altri ambiti politici oltre il lavoro e la protezione sociale: regioni, sviluppo e impresa.

Il rapporto Eurofound (in inglese)

Foto: Gerd Leonhard