Salve a tutti, scrivo qui per capire qual’è il miglior modo di agire al fine di “regolamentare” la mia situazione lavorativa (pari a quella dei miei colleghi). Premetto che dispongo di estrema ignoranza in materia e probabilmente utilizzerò termini errati quindi ringrazio anticipatamente per lo sforzo ulteriore a cui sottopongo il lettore.
Sono 2 anni che lavoro in un bar con contratti della durata di 6 mesi.
1) Ho letto che tra un rinnovo e l’altro dovrebbero passare 10gg, va inteso come tempo massimo per il rinnovo o come attesa obbligatoria?
2) Il mio contratto prevede 3 ore di lavoro giornaliere sabati esclusi eppure sono 2 anni che ne faccio quotidianamente 9 continuative con 15 minuti di pausa pranzo, ogni sabato compreso. Questo implica che più del 70% di lavoro svolto al fine di pagare tasse e pensione va invece nelle tasche del titolare del locale? Poi è normale che nei giorni di chiusura del locale (festività) o se sono ammalato non mi venga riconosciuto nemmeno un euro? Sia durante l’estate che mi sono preso giorni di ferie, sia a capodanno quando il locale è rimasto chiuso per qualche giorno a me è stato detto che non ho diritto ad essere pagato. Nemmeno quando mi sono fatto male cadendo dalla moto e sono stato a casa 3 giorni.
3) Ho letto che il datore di lavoro può continuare a far contratti a tempo determinato fino ad un complessivo di 36 mesi, dopodiché scatta l’indeterminato. Può esistere lo scenario in cui al 36° mese non mi viene presentato un rinnovo e viene invece assunto un altro poveraccio che lasceranno a casa entro i prossimi 36 mesi (insomma, un ciclo perpetuo di sfruttamento in cui per vantaggio economico del datore di lavoro le persone vengono lasciate a casa prima di fare un contratto a tempo indeterminato)?
Il mio obiettivo è solamente avere il lavoro a tempo indeterminato in cui siano riconosciute almeno le cose basilari, come ferie, malattia, tasse pagate.
Alla luce di tutto ciò come mi dovrei comportare?