<p style=”text-align: left;”>Buonasera voglio illustrarvi brevemente la nostra storia, fabbrica di 82 dipendenti.</p>
Il giorno 4 Agosto ultimo giorno prima di andare in ferie il nostro simpatico amministratore delegato, due ore dopo la nostra uscita dalla fabbrica ha messo le catene ai cancelli, questo dopo un paio di settimane in cui si erano scatenati rumors in merito alla possibile chiusura cui il simpatico Ad ha negato sempre con la massima forza.
Tanto e’ vero che il giorno 10 Agosto e’ giunta ai sindacato pec in cui si annunciava il licenziamento collettivo di tutti i dipendenti, la rimozione del simpatico Ad e la nomina di un liquidatore.
La nostra vertenza si chiuderà il 23 Ottobre, 75 giorni a partire dal 10 Agosto come da legge, dopodiché se non si paleserà nessun compratore come ormai sempre saremo ufficialmente disoccupati.
Nel frattempo fino alla data del 23 Oitobre siamo regolarmente pagati con permessi appositi come fossimo al lavoro.
A questo punto salvo miracoli penso che dovremo puntare più che altro ad uscirne il meglio possibile a livello di incentivi, visto che oramai mi pare utopistico difendere il posto di lavoro(fabbrica obsoleta sarebbe un discorso lungo).
Il liquidatore ha offerto la ridicola cifra di 6000€ per chiuderla qua(oltre naturalmente tutto ciò’ che ci spetta TFR, ferie residue, tredicesima ecc), si vocifera che la ditta abbia delle penali molto alte da pagare all’ INPS avendo adottato questa procedura di lincenziamento(tra l’ altro chiaramente senza preavviso evidentemente) intorno ai 50000€ a dipendente mentre facendo un accordo sindacale tramite il liquidatore(poniamo 30000€ di incentivo) non pagherebbero queste penali, loro risparmierebbero e noi avremo l’ incentivo.
E vera questa cosa?
Si tratta di una scenario plausibile?
Grazie mille.
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