24 Aprile 2024

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Part time, azienda rifiuta riduzione orario di lavoro

Home Diritti del lavoro Orario di lavoro Part time, azienda rifiuta riduzione orario di lavoro

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    • #8835
      Sindacato-Networkers.it
      Amministratore del forum

        Salve lucapolido,

        sono molto dispiaciuta che non abbia ricevuto la giusta assistenza. Credo che sarà difficile esserle di aiuto.

        Deve avere una lettera di assunzione che stabilisca il tipo di rapporto e di orario concordato fra lei e l’azienda.

        Posso suggerirle di fare una richiesta formale di passaggio a part-time o di riconferma del suo iniziale orario di lavoro, per motivi familiari e/o di salute.

        Non ho altri suggerimenti da dare, saluti ancora,

        Gioia

      • #8833
        lucapolido
        Partecipante

          <p style=”text-align: left;”>Salve Sig.ra Gioia,</p>
          i primi 3 anni dall’assunzione il contratto era a tempo “determinato” e dopo sono stato assunto finalmente a tempo indeterminato. Tutti i contratti applicati dall’azienda sono sempre stati ad inquadramento part time. Nei primi contratti a tempo determinato era specificato chiaramente il numero ore di inquadramento e l’orario di lavoro che avrei svolto. Da quando invece sono passato a tempo indeterminato, l’azienda non ha più specificato nel contratto il monte ore e  e mi ha incrementato l’orario di lavoro di anno in anno e negli ultimi 2 anni addirittura di mese per mese (15 min per volta) senza mai un accordo scritto o comunque che mi fosse chiesto, portandomi a lavorare quasi come un full time e in certe occasioni addirittura a superarlo. Ho chiesto quindi una riduzione di orario di lavoro per andare a svolgere una seconda attività lavorativa anche perché è inutile che sia impegnato quasi come un full time se la paga è oltretutto non adeguata e l’azienda non applica pure le maggiorazioni straordinarie previste da ccnl. Non trova che la mia richiesta sia pianemente lecita? Bene, l’azienda ha risposto alla mia richiesta che “al momento non possono concedermi la riduzione per mancanza di personale su altre sedi, ma prenderanno in seguito in esame la mia richiesta” ed hanno aggiunto che con l’occasione mi avrebbero comunicato a breve anche le trasferte da fare su territorio nazionale dove hanno queste carenze di personale. È palese che l’azienda vuole ritardare il più possibile la mia richiesta portandomi addirittura al prossimo autunno (visto che tra non molto l’orario di lavoro incrementerà in vista del periodo primaverile ed estivo) e mettermi ancora più in difficoltà inviandomi in trasferte, portandomi così a cedere con un licenziamento. Direi che questo si possa classificare come “mobbing”.

          Purtroppo devo comunicarLe Sig. Gioia che non sto avendo un appoggio concreto dalla sede Uil a cui mi sono rivolto ed iscritto, nonostante abbia comunicato al sindacalista che dall’incontro svolto tra loro e la ditta, ad oggi l’azienda non ha migliorato nulla e nonostante li abbia inviato più di un messaggio scritto o provato a contattarlo direttamente telefonicamente per avere anche un consulto su come devo comportarmi con l’azienda stessa, non ricevo risposta. Logicamente se le cose continuano così sono costretto a disiscrivermi e rivolgermi ad altro sindacato.

          Mi conceda anche questo sfogo. Si viene quotidianamente ormai a sapere in tv, radio o dai giornali di aziende che sfruttano i lavoratori applicando condizioni di lavoro esasperate e come nel mio caso, visto l’attività che svolgo, le irregolarità dell’azienda possono addirittura mettere in pericolo l’incolumità di altre persone, ma poi dai sindacati o comunque da enti come anche l’ispettorato del lavoro nonostante le segnalazioni fatte, trovandosi da soli nessuno muove foglia o comunque non si riceve un adeguato affiancamento, oppure la risposta stessa non è adeguata come dovrebbe essere per contrastare aziende di questo stampo, trovando accordi e applicando sanzioni ridotte in sede legale. Sicuramente come il detto dice, non bisogna fare di tutto un erba un fascio, ma al momento la situazione che sto vivendo adesso è quella da me descritta.

          La ringrazio comunque.

          Distinti Saluti,
          <p style=”text-align: right;”>Luca</p>

        • #8816
          Sindacato-Networkers.it
          Amministratore del forum

            Salve lucapolido,

            non capisco, lei parla di un contratto a tempo indeterminato e poi parla di rinnovi contrattuali; in che senso questi rinnovi?

            Il contratto a tempo indeterminato non và rinnovato periodicamente, secondo le mie conoscenze. Ritengo che, se lei ha già contattato una struttura sindacale, debba proseguire con questa una vertenza individuale. Anche noi siamo un ufficio nazionale della Uiltucs.

            Saluti, Gioia

          • #8814
            lucapolido
            Partecipante

              Salve,

              ho un contratto part time a tempo indeterminato con la mia azienda da 11 anni dove a parte i primi 2-3 anni dall’assunzione nel contratto ccnl confcommercio era accordato un numero di ore settimanali, negli anni seguenti invece con i rinnovi del contratto l’azienda non ha più indicato le ore settimanali aumentandomi di anno in anno o addirittura di mese in mese il monte ore portandomi adesso in molte occasioni a superare un full time, il tutto senza che mi venisse per di più retribuita mai nessuna maggiorazione straordinaria. Dal 2015 al 2019 è stato applicato un contratto “pirata” e dal 2019 a oggi l’azienda mi ha riportato nuovamente al ccnl del confcommercio con clausole contrattuali “auto costruite ad hoc” molto discutibili giustificandole con “la nostra attività lavorativa è unica e non rientra in nessun ccnl nazionale specifico”. Considerato il numero di ore che l’azienda mi richiede, lo stipendio che mi versa, le condizioni contrattuali in cui mi tiene e soprattutto le condizioni di lavoro in cui per anni ho dovuto lavorare per via di mezzi datati e usurati che mi hanno portato a continui ed anche intensi dolori sulla colonna vertebrale (a breve avrò anche un accertamento medico), ho richiesto una riduzione dell’orario di lavoro per andare a svolgere una seconda attività lavorativa e cercare anche di passare meno tempo in quelle condizioni che sicuramente con il trascorrere di altro tempo peggioreranno ancora di più la mia salute fisica.

              Alla mia richiesta della riduzione dell’orario mi sono visto rispondere dall’azienda con una comunicazione (tra l’altro non firmata) in cui scrivono, almeno per il momento, che mi rifiutano la richiesta di riduzione dell’orario di lavoro per motivi di carenza di personale su altre sedi lavorative e addirittura mi hanno scritto che dovrò a breve ulteriormente rendermi disponibile per trasferte su altre sedi del territorio nazionale.

              Vorrei gentilmente conoscere anche un Vs. riscontro legale in merito alla riduzione di orario di lavoro che l’azienda mi ha rifiutato e aggiungo che se la riduzione di orario non mi viene concessa adesso in questi 2 mesi successivi, sarò obbligato per un altro anno a dover svolgere l’orario pieno (anche a full time) richiesto dall’azienda mettendomi così in estrema difficoltà per organizzarmi con una seconda attività lavorativa.

              Ho già avuto un incontro “amichevole” 2 mesi fa tra il sindacato UIL e un rappresentante dell’azienda (consulente del lavoro) per trovare una soluzione a tutte le problematiche e loro irregolarità e comunicandoli tra l’altro già in quell’occasione la mia intenzione di avere una riduzione di orario, ma che al momento non ha portato a niente visto che l’azienda continua indisturbata a svolgere.

              Distinti Saluti,
              <p style=”text-align: left;”>Luca</p>

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