Misure dolorose ma necessarie – per allineare la nostra forza lavoro con la nostra posizione e con quello che ci aspetta’’. Così Stephen Elop, presidente e ad di Nokia aveva annunciato, a settembre, la volonta’ della multilazionale di ‘tagliare’ 3500 posti di lavoro in Romania, Germania e Usa.
Chiude anche il “fiore all’occhiello” – L’azienda aveva annunciato anche la chiusura, entro fine anno, del modernissimo stabilimento rumeno di Cluj, che aveva iniziato la produzione solo nel 2008; solo nello stabilimento, considerato finora un suo ‘fiore all’occhiello’, Nokia licenzierà 2.200 persone. Gli altri 1.300 licenziamenti interesseranno Germania, Stati Uniti, Finlandia, Ungheria e Messico.
In Italia- I ‘tagli’ di Nokia potrebbero interessare anche l’ Italia: dopo l’annunciata chiusura dello stabilimento Jabil- che produce componenti per Nokia- a Cassina de Pecchi, vicino a Milano, sono molti i timori per i circa 500 dipendenti della multilazionale che ha uno stabilimento proprio a Cassina.
I risultati crescono dopo gli esuberi – Va detto però che dopo gli annunci degli “esuberi” il colosso delle Tlc ha riportato, risultati molto migliori del previsto – grazie anche alle forti vendite di telefoni tradizionali sul mercato indiano – Nel terzo trimestre 2011 Nokia ha registrato un utile operativo per azione di 0,03 euro, rispetto ad una perdita di 0,01 euro prevista dagli analisti. I ricavi si sono invece attestati a 9 miliardi di euro. Dopo il sorprendente risultato le azioni della multilazionale hanno registrato, alla Borsa di Helsinky, un incremento del 9 per cento!
Non basta – L’azienda nel frattempo ha annunciato di aver venduto 89,8 milioni di telefoni cellulari – modello base – più di quelli preventivati (67 mln stima minima, e 89,7 milioni stima massima). E ora Il gigante della telefonia è pronto per il mercato smartPhone: domani a Londra presenterà il suo nuovo, e primo modello, basato su piattaforma Microsoft. E’ prevista anche l’offerta di altri prodotti Nokia che verranno commercializzati nel 2012. Saranno in grado di cambiare la sorte della multilazionale?
Giuseppe de Paoli