Wind cede i servizi di rete: 1600 dipendenti a rischio!

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Roma – Potrebbe essere una delle più importanti cessioni di ramo d’azienda dei prossimi mesi. Una operazione che vale, potenzialmente, fino a tre miliardi di euro e può coinvolgere fino a 1.600 addetti: Wind studia l’esternalizzazione dei suoi servizi di rete, seguendo l’orientamento già mostrato da altri operatori della telefonia mobile come Tre e Vodafone.

Si può fare – La voglia di outsourcing è stata confermata dall’ad della società Ossama Bessada nel suo intervento al convegno sulle tlc di Capri e un dossier commissionato a Mc Kinsey conferma la fattibilità dell’ iniziativa. Gli advisor di McKinsey che avevano il compito di capire se ci fossero o meno le condizioni per la cessione/esternalizzazione dei servizi di rete hanno consegnato un dossier di 400 pagine. Si può fare è stato il responso degli analisti e quindi e’ cominciata la ricerca di chi, tra gli attori in gara, avesse il know how tecnico più adeguato.

I favoriti – I più concorrenziali si son rivelati fin da subito Ericsson Huawei e Nokia-Siemens. La questione è stata poi affrontata con i sindacati di categoria in un incontro “a porte chiuse” tenutosi il 28 settembre. Oggi la multilazionale cinese Huawei sembra essere la favorita, sorpassando nelle quotazioni Ericson e Nokia-Siemens. Huawei infatti è sponsorizzata dalle banche governative cinesi, esibisce una forte liquidità e non dispiace, sembra, al Governo italiano. I giochi però non sono ancora fatti. Ed anche all’interno della Wind non ci sarebbe unanimità sulla questione.

Le preoccupazioni – per i lavoratori comunque sono tante: l’opzione cinese comporterebbe con tutta probabilità una riduzione del personale, ancora da quantificare, e non è chiaro, qualora Huawei si aggiudicasse i servizi di rete, quali sarebbero i contratti applicati ai dipendenti. I giochi sono ancora aperti insomma ‘’e alla luce del sole’’ specificano dall’Ufficio stampa Wind, interpellato da NetworkersNews. Dall’ufficio sottolineano anche che ‘’difficilmente prima di Gennaio si arriverà a una definizione’’ La vicenda nel suo insieme suscita numerose perplessità, alle quali si aggiunge un altro dubbio: è il caso che un servizio così importante per il pubblico – con le sue implicazioni rispetto ai dati “sensibili” – sia dato in gestione a una società straniera?

 

di Giuseppe de Paoli