MILANO – Il mobile è il futuro. Lo abbiamo già detto ma non guasta ripeterlo, soprattutto alla luce della ricerca (Traffic and market data report) resa nota oggi dalla Ericsson.
Secondo lo studio il traffico dati in mobilità crescerà, a livello mondiale, di 10 volte, entro il 2016, trainato dai contenuti video.
Gia’ quest’anno il numero di abbonati ai servizi di banda larga mobile sfiora, a livello mondiale, i 900 milioni di utenti. Ed entro il 2016 il totale degli abbonati alla broad band potrebbe raggiungere la cifra di 5 mld di utenti. Dati dirompenti!
In Italia l’utilizzo di applicazioni mobile, ora prevalentemente diffuso tra i consumatori, comincerà a diffondersi sempre più tra le imprese. Un fenomeno destinato ad avere impatti positivi sull’economia del nostro Paese. Le imprese, sempre più spesso, avranno dipendenti che lavoreranno da remoto, da sedi temporanee e da casa, un fatto che aumenta l’importanza di gestire il ‘buon governo’ dei sistemi operativi, dei terminali e degli utenti che si collegano con accesi diversi.
ITALIA MOBILE – Secondo una recente indagine di International Data Corporation (Idc) nel 2011 in Italia le vendite di smartphones e converged handled devices, cresceranno con un ritmo più sostenuto rispetto al resto dell’Europa e la metà dei devices venduti sarà acquistata da clienti “business”.
ALCUNE DOMANDE – di fronte a queste rilevazioni sorgono spontanee: quanti e quali lavoratori in ‘remoto’ utilizzeranno i sistemi mobile e per quali attività? In quante e in quali imprese? Come evolverà la domanda di strumenti di gestione mobiles? di quali soluzioni avranno bisogno le imprese che introdurranno le applicazioni mobile? Come cambierà l’offerta dei servizi di telecomunicazioni? Sono le domande alle quali le nostre imprese devono rispondere velocemente, se non vogliono trovarsi impreparate ad un futuro che è già qui.
CAMBIO DI MARCIA – Molte ricerche confermano la forte e crescente disponibilità dei lavoratori più giovani, i cosiddetti nativi digitali, a lavorare da remoto: l’ufficio, il cartellino, il rigido orario di lavoro appartengono ormai al passato. Internet e le tecnologie digitali cambiano profondamente le abitudini e le modalità di lavorare, e finiscono quindi anche per influire sui nostri modi di vivere.
di Giuseppe de Paoli