TREVISO – Anno nuovo, contenuti nuovi. Digital Accademia in collaborazione con Mafe De Baggis, Digital PR & Community Builder, propone il primo Professional Workshop del 2012 dedicato alla content strategy. Una full immersion di due giorni (19-20 gennaio nella tenuta Ca’ Tron di Roncade) nelle tecniche e negli strumenti chiave di un argomento fondamentale per chiunque voglia gestire con successo la propria comunicazione digitale. Un workshop, come dichiara Valentina Paruzzi, training manager di Digital Accademia, rivolto “a tutti coloro che hanno ormai colto che il digitale non è più soltanto questione di ‘esserci’, ma di ‘come esserci’”.
GLI INGREDIENTI – Sensibilità alla scrittura e propensione alla redazione di contenuti adeguati al canale con vui vengono fruiti gli ingredienti principali per accedere al corso ma anche consapevolezza nel percepire che, mentre le forme e le modalità cambiano, al centro resti sempre la volontà di raccontare una storia. Ma non solo. “Voler approfondire le modalità e le caratteristiche di questa attività nell’ambito digitale. Probabilmente i più interessati – secondo Paruzzi – saranno digital copy writer, content manager, community manager e tutti coloro che si trovano a dover creare un dialogo e un’interazione sulla base di una condivisione di un messaggio articolato”.
L’IMPORTANZA DEL MESSAGGIO – Un occhio di riguardo alla centralità che assume oggi il saper comunicare. A tal proposito, Valentina Paruzzi è chiara: “Contenuto, tone of voice, piano editoriale, sono termini entrati nel linguaggio quotidiano di molte agenzie di comunicazione digitale e non grazie all’affermarsi dei social media. Il messaggio – prosegue la training manager dell’agenzia veneta – oggi va ripensato, con regole nuove e adeguate al mezzo parcellizzato e in continuo divenire che ci troviamo innanzi con l’esplosione del digitale”.
LAVORO – Oltre alla formazione c’è di più. La conoscenza delle tecniche di content strategy offre un ampio ventaglio di occasioni lavorative. “Si possono creare dei nuovi profili in ambito social – ci tiene a precisare Paruzzi – con degli esperti non solo di dinamiche relazionali, ma anche di forme di social entertainment di un certo livello, in grado di riservare la giusta attenzione a ciò che la community, ricerca di fatto ogni giorno: il post interessante, originale, corretto per contenuti e forma a chi lo sta leggendo”. Ma non finisce qui. Secondo Valentina Paruzzi gli sbocchi professionali sono di una specializzazione in content strategy può aprire le strade anche “a multimedia content expert, in grado di far coesistere forme diverse di redazione di un messaggio. E infine anche a bravi analisti, capaci di leggere a fondo nei numeri che un’attività dà in risposta ad una previsione e che – molto spesso – sconfessa aspettative generando nuovi scenari strategici”.
CONTENUTI SEMPRE PIÙ IMPORTANTI – La crescita di ambienti in cui il contenuto è centrale è stata tanto veloce quanto incontrollabile: ed oggi tutti vogliono essere online, tutti devono avere una fanpage su facebook, tutti – credono – di aver qualcosa da dire. E forse può essere anche vero. “Ma il passaggio interessante – vuol sottolineare Paruzzi – sarà raggiungere la consapevolezza che la content creation non è nulla, se non si prevede che si possa – e in alcuni casi debba – sviluppare in content curation. Perché un’opinione e un messaggio può passare anche da un commento, una selezione di qualcosa scritto da altri”.
FOCUS SUL DIGITALE – Per Digital Accademia è scontato che il digitale sia al centro. “Sia perché ormai è una realtà attuale e fattiva – ribadisce Paruzzi – sia in termini disciplinari, citando due teorici di nuovi media come Bolter e Grusin, che parlano di come i new media siano davvero innovativi grazie alla loro capacità di ri-mediare i mezzi di comunicazione tradizionale”.
CONTENT STRATEGY E CASI PRATICI – Dalla teoria alla pratica la strada è breve. Valentina Paruzzi vuol ricordare un caso per lei interessante: “Sicuramente un buon caso – che conosco da vicino – è la fanpage di Toyota Yaris Italia, dove è stata giustamente seguita l’esigenza della community di ricevere sempre in anteprima le novità di un’auto mainstream molto amata, nonché assistenza con risposte pronte, approfondite ed esaustive”. In conclusione, la responsabile de “Gli attrezzi del mestiere” vuol porre l’accento su una questione importante: il contatto con il cliente. “La cosa certamente da osservare – aggiunge Paruzzi – è che il lavoro del content manager “consulenziale” non è attività fattibile lontano dagli uffici del brand o del cliente di cui ci si fa portavoce”.
di Mario Grasso