MILANO – La crisi degli ultimi anni ha cambiato profondamente il mercato del lavoro italiano ma l’Information Technology è percepita ancora positivamente dai giovani in cerca di occupazione. E’ quanto rileva l’indagine svolta da GiGroup -agenzia per il lavoro- su su un campione di oltre 2000 intervistati tra i 18 e i 35 anni.
Il fascino dell’ Ict non è stato scalfitto dal difficile momento del mercato ma anzi acquista consistenza tanto che la percentuale di chi è interessato a lavorare nel settore è doppia (4%) rispetto all’incidenza dello stesso settore (2%) sul totale della popolazione attiva.
“L’ict piace ai giovani – conferma Luca Cecilia, responsabile divisione Ict di GiGroup – i ragazzi della millenium generation trovano il settore molto attraente. Speriamo che sia così per lungo tempo e lo sara’ se il Paese saprà valorizzare una categoria che è strategica per il suo futuro”
I lavori più richiesti dai giovani – rivela la ricerca – sono quelli proposti da settori percepiti come ‘sicuri’ -o ‘piu’ sicuri’- quali il settore bancario e la Pubblica Amministrazione. Piacciono anche settori meno garantiti, forse, ma ritenuti interessanti e stimolanti come la Moda o Il Turismo. Sono quotati anche i settori della grande distribuzione (retail o alimentare) che i giovani interpellati ritengono in grado di garantire un certo equilibrio tra le esigenze personali e quelle lavorative .
I TITOLI DI STUDIO- Quanto ai titoli di studio utili per collocarsi nel settore troviamo in primo piano le lauree in Ingegneria che registrano un aumento del 7% nelle iscrizioni. Le aspettative di lavoro dei neo-ingegneri sono orientate in modo particolare alla Ricerca e Sviluppo (61,8%), all’area Organizzazione e pianificazione (47,5%) e a quella di Controllo di gestione (36%). In leggero calo invece i giovani interessati a lavorare nei sistemi informativi, che peraltro registrano anche un calo delle assunzioni.
La laurea tecnica, lo abbiamo visto, risulta la più adatta a chi vuol lavorare nel settore e rende bene anche a livello retributivo: dopo i primi due anni di ingresso -periodo in cui la retribuzione annua del settore vale, mediamente, circa 23.100 euro- gli stipendi crescono del +9,1%, raggiungendo una cifra media di 25.200 euro annui.
LE RETRIBUZIONI- Questi valori sono comunque inferiori a quelli medi delle altre professioni: lo scostamento è del -5,5% nel biennio di ingresso e del 6 -9% nei successivo 3-5 anni di anzianità, con un trend in costante peggioramento. Nelle aziende ict però è più usato il ricorso ai benefit aziendali a compensazione dello stipendio. I profili piu’ ricercati dai giovani, secono lo sudio di gigroup, sono: sales and application consultant, software developer, client manager, is project manager, x sistems ingeneering. i Piu’ ‘reperibili’ sul mercato sono quelli per la system integration e lo sviluppo software.
UN MONDO CHE CAMBIA – Quello dell’Ict, lo sappiamo, e’ un mondo in perenne evoluzione, nel quale le competenze richieste dal mercato cambiano molto rapidamente. Un dato che spicca nella ricerca lo conferma: le dieci professioni per il web che nel 2010 risultavano tra le più ricercate, nel 2004, solo sei anni prima nemmeno esistevano. Per questo nel settore e’ particolarmente essenziale un approccio formativo globale, centrato sulle richieste del mercato e in grado di funzionare come punto di riferimento per i professionisti del web.
”Per questi giovani -dice Luca Cecilia- la chiave del successo è la formazione continua: in un mondo così mutevole il rischio di obsolescenza delle competenze è fortissimo. ll mercato richiede competenze tecniche sempre aggiornate e, non dimentichiamolo, anche competenze comportamentali: e’ vero che il networker, spesso, puo’ lavorare anche da solo, pero’ la capacita’ di comunicare e creare relazioni sono comunque molto apprezzate. Competenze tecniche e capacità relazionali: questo il binomio vincente per chi vuole lavorare nell’Ict’’.
di Giuseppe de Paoli