IBM: nuove proposte nell’ambito delle nanotecnologie

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LUGANO – IBM fa nuovi passi nell’ambito delle nanotecnologie e, a distanza di 6 mesi dall’apertura del Binnig e Heinrich Rohrer Nanotecnology Center di Zurigo- in collaborazione con ETH, prestigiosa Universita’ di scienza e ingegneria Europea- presenta altre novità basate sulle tecnologie nanoscopiche.

La società informatica ha annunciato ufficialmente -nel corso dell’International Eletronic Devices Meeting di Washingnton- un prototipo su cui e’ stata impegnata tre anni, basato sulla tecnologia Racetrack: cioe’ una  memoria non volatile (che non ha bisogno quindi dell’alimentazione elettrica)  in grado di cambiare radicalmente il modo di archiviare informazioni in ambito digitale. (1)

Per arrivare a questo risultato Ibm ha raddoppiato la potenza dei microprocessori ottenendo prestazioni decisamente superiori a quelle medie ottenibili attualmente. Il nuovo prototipo infatti è in grado di scrivere un’informazione in un tempo compreso tra i 20 ed i 32 nanosecondi! contro i 3 milioni di nanosecondi di un hard disk meccanico.

Un altro punto centrale della ricerca di IBM è l’esplorazione dei  componenti base del futuro per chip e sistemi informatici sempre più  piccoli, veloci ed efficienti.

La società esplora l’uso di nanofili semiconduttori per aumentare, potenzialmente fino a 10 volte, l’efficienza energetica dei dispositivi di calcolo grazie ai quali i transistor arriveranno a consumare un’energia  praticamente pari a zero, quando si trovano in modalità passiva o standby.

Tante novità naturalmente hanno richiesto un livello di ricerca e accuratezza particolarmente elevati (basti pensare che un nanometro è 80 mila volte più piccolo della larghezza media di un capello umano).

Le potenzialità delle nanotecnologie però non si fermano qui. Sono in grado di aprire prospettive di grande interesse e utilità sociale: possono essere usate, e lo sono, in campo medico-sanitario, nella bioanalitica, in campo ambientale (per l’ uso più efficiente dell’energia solare, per esempio).

Il loro sviluppo richiede grandi investimenti nella Ricerca, in cui la società ha sempre creduto. Unico neo: l’Ibm  ha scelto di concentrare la sua ricerca nell’ambito delle nanotecnologie essenzialmente all’estero, ‘tagliando’ fuori l’Italia. Solo per il momento speriamo.

 

(1) Il sitema  memorizza i dati all’interno di nanofili magnetici disposti verticalmente a forma di U. Questi nanofili sono ottenuti depositando un rivestimento di nickel e ferro sul silicio, utilizzando le stesse tecniche fotolitografiche impiegate nella produzione dei processori).