Lavoro 2012: pesanti segnali di crisi, anche per i Networkers

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Roma – L’anno appena nato inizia con un dato desolante, che arriva direttamente dal ministero per lo Sviluppo Economico: sono ben 300 mila i lavoratori in fase di trattativa per difendere il posto di lavoro da crisi aziendali e di questi almeno 30 mila sono a rischio da subito

Le vertenze attive seguite dal Ministero sono oramai un centinaio, se poi consideriamo anche le meno urgenti risultano ben 230! Un numero che non richiede ulteriori commenti!

Una buona parte delle vertenze riguarda aziende del settore Ict che è anzi tra i più colpiti dalla crisi.

Tra le aziende Tlc coinvolte c’è AGILE (ex Eutelia) dove, nonostante una estenuante trattativa, circa 700 lavoratori -su un totale di 1351- perderanno il lavoro. Per loro si pensa a progetti formativi volti alla ricollocazione esterna, che verrebbero attuati con l’ausilio delle regioni interessate. Ma il piano è ancora tutto da creare (vedi articolo).

Difficile anche la situazione della JABIL azienda (ex Nokia) cha ha tutti i suoi 350 lavoratori in lista di mobilita, ovvero licenziati. La società ha deciso la chiusura dello stabilimento di Cassina de Pecchi, in provincia di Miano che produceva un buon 20% della produzione mondiale di MicroWave (ponti radio). Jabil ha scelto di delocalizzare la produzione per spendere meno: atteggiamento sempre più frequente da parte delle aziende, seppur molto pericoloso per il sistema Italia ( vedi articolo)

Brutti segnali inoltre per STMicroelettronics, (componenti elettroniche) che dopo aver registrato nell’ultimo trimestre 2011, un calo dei volumi di vendita, ha deciso di non rinnovare i contratti, in scadenza a febbraio, di 181 lavoratori “ex interinali” ( vedi articolo)

Pesante la situazione di ALCATEL (servizi tlc) che ha annunciato nuovi ‘tagli’ all’organico. La società francoamericana – con circa 2000 dipendenti in Italia – ha comunicato l’intenzione di chiudere, entro il 2012, gli stabilimenti di Genova e Rieti. Il primo a chiudere sarà lo stabilimento ligure, in cui lavorano una quarantina di persone, perlopiù ingeneri, con alta specializzazione sulla tecnologia fissa. La produzione oggi effettuata al centro dovrebbe venir spostata in Cina. Poi chiuderà anche lo stabilimento di Rieti in cui lavorano altre 60 persone, con varie qualifiche professionali.

Difficoltosa anche la fase che sta vivedno la storica ITALTEL (servizi di rete ultima generazione) già da tempo alle prese con difficolta’ che hanno portato  tagli e ristrutturazioni. Per gestire i nuovi esuberi Italtel ha sottoscritto una intesa con i sindacati e l’ha  sottoposta, con un referendum, al vaglio dei lavoratori L’accordo è stato votato a maggioranza: prevede che i 244 ‘esuberi’ annunciati per il 2012 siano gestiti tramite il ricorso agli accordi di solidarietà, con l’utilizzo ‘a rotazione’ della cassa integrazione. Italtel inoltre riconoscerà ai lavoratori in cassa una integrazione salariale di 320 euro lordi al mese.

La situazione della società rimane però difficile: gli occhi restano puntati sui debiti fatti per nuovi investimenti sulla ricerca e resta da approfondire il nuovo piano aziendale.

 

di Giuseppe de Paoli