Classe 1986, a 18 anni inizia la sua esperienza sul web dando vita al suo blog personale JuliusDesign.net, che in meno di 2 anni, con i suoi 6.000 accessi unici al giorno, diventa uno dei punti di riferimento per molti web designer italiani.
Grafico, creativo e appassionato della rete, inizia a conoscere la blogosfera e i blog nel 2007 e in seguito si appassiona ai social media, per i quali cerca sempre di capire come utilizzarli al meglio per promuovere il proprio brand.
Durante la sua esperienza lavorativa ha presentato e organizzato una serie di workshop in Italia. Collabora con diverse agenzie su tutta Italia, in cui svolge anche attività di formazione in sede. Tra i suoi hobby e passioni ci sono i viaggi, cinema e la fotografia.
L’ultimo social post?
Un articolo dove ho spiegato come creare una tab Facebook con certificato SSL in modo gratuito sfruttando il popolare sistema di gesione file DropBox.
L’ultimo video che hai visto su Youtube?
L’ultimo video che ho visto su YouTube è stato Vampire Party Audi 2012, uno spot altamente creativo di Audi che in meno di 3 settimane ha superato 3 milioni di visualizzazioni.
Mac, Windows o Linux?
Windows dalla nascita, ma simpatizzante Mac.
L’ultimo acquisto online?
GorillaMobile, un interessante strumento che permette al mio iPhone 4S di essere posizionato in qualsiasi modo per registrare video.
Un libro che ha segnato la tua vita?
Non l’ho ancora trovato.
Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
La mia prima startup TuoGuru, successi e insuccessi che mi hanno fatto capire molte cose. Inoltre il progetto GoWebDesign, una serie di corsi di formazione organizzati e presentati da me su tutta italia.
Quando hai deciso di diventare web designer?
Durante le scuole superiori ho appreso alcune tecniche riguardo l’informatica e programmazione, ma il mio vero sogno era quello di entrare nel mondo del web, design e comunicazione. In realtà dall’età di 16 sapevo cosa volevo fare da grande, e ci sono riuscito.
Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Lo studio professionale mi ha permesso di assorbire le basi, l’approfondimento da autodidatta mi ha aperto mille porte e l’esperienza sul campo mi ha permesso di maturare le mie nozioni in tempo reale.
Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
Nella mia vita lavorativa mi sono presentato a un solo colloquio con lo scopo di essere assunto ed è andata bene. Il mio unico CV l’ho dovuto organizzare solo per quella giornata. Da li a due anni sono diventato freelance, e oggi sono i clienti stessi a chiamarmi per fissare colloqui per collaborazioni.
Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Ho conosciuto diverse persone molto interessanti, freelance, imprenditori, grandi realtà che mi hanno dato la possibilità di ampliare la mia visione. Tra i più interessanti mi ricordo l’incontro con il fondatore di WordPress durante un Barcamp.
E un’intuizione vincente?
Durante la mia carriera le intuizioni sono state molte, mi sono servite per capire che strada prendere, che progetti seguire e a chi dare fiducia. Solo circondandoti di persone creative e capaci hai la possibilità di crescere professionalmente e umanamente.
Se dovessi tornare indietro con gli anni l’intuizione vincente è stata quella di creare un blog, ora mio brand e fonte di reddito indiretto e diretto.
Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare web designer come te?
Prima di tutto ci vuole una grande passione per il proprio lavoro, non abbattersi alle prime difficoltà e crederci sempre. Non pensate di essere soli, sperimentate, provate, giocate, sbagliate, solo in questo modo riuscirete a capire i vostri limiti e talento. Se davvero vuoi una cosa, quest’ultima sarà tua.
Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Internet ha unito le persone e dato loro l’opportunità di nuovi interessanti lavori. Se oggi possiamo fare conferenze dall’Italia a un altro paese estero, mandare e-mail e tenerci informati è solo grazie alla rete.
Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Potrebbe sicuramente servire per chiarire alcuni dubbi che spesso nascono sulla rete. Ma sinceramente non me lo immagino molto bene.
Descrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Ciao nonna, io mi occupo di aiutare a vestire graficamente grandi brand, non solo dal punto di vista del tessuto, ma anche della struttura dell’abito. Inoltre grazie a diverse finestre sociali sul web, porto con mano questi brand e spiego a loro come promuovere il loro nuovo abito o prodotto nel modo oiù efficace possbile. Spesso bastano operazioni base, e altre volte ci vuole creatività per organizzare e pianificare qualcosa di unico e originale per far parlare del brand.
L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
Orari rigidi direi di no, ma sicuramente dobbiamo fissare determinate scadenze per portare avanti tutti i progetti. La tecnica migliore è essere aperti con la nostra mente, e non creare un’atmosfera di terrorismo, per evitare che molti lavorino senza passione.
Quanti sono i tuoi amici sui socialnetwork, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Sul profilo Facebook siamo circa 3.000, sulla Fan Page +5.200, Twitter +5.050, YouTube +4.182 e Google+ 3.510. Credo di conoscere di persona il 20% e virtualmente il 40%. Il resto sono tutti appassionati e fan dei miei argomenti che tratto sul mio blog personale.
Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
Sempre, è una tecnica che spiego durante i miei seminari, è un’utile strategia per scoprire gli interessi e le informazioni su un cliente prima di incontrarlo.
di Mario Grasso