I CIO europei creano una nuova associazione

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MILANO – Un canale di comunicazione diretto con i responsabili politici e la comunità dei vendor per far valere le esigenze delle aziende It e il lavoro dei CIO, i responsabili information e communication technology delle aziende: è la European CIO Association, presentata ufficialmente il 7 febbraio 2012 a Bruxelles dove ha la sede principale.

La nascita dell’associazione conferma il ruolo sempre più centrale dei CIO (chief information officer): nasce per supportare il loro lavoro, valorizzare la loro funzione e, forse soprattutto, per costituire un canale di comunicazione diretto con le istituzioni.

LE ADESIONI – European CIO Association – può già oggi oggi contare su un ampio numero d’adesioni, oltre ai 400 membri fondatori, e quindi ha un certo ‘peso’ per agire come “voce” della Corporate IT nel continente europeo. La comunità dei CIO italiani sarà rappresentata dai componenti di Cio Aica Forum, associazione tra i Cio delle aziende italiane di grandi dimensioni.

European CIO Association si occuperà di temi essenziali nell’ambito Ict come la carenza di competenze specializzate o il dibattitto sul Cloud Computing. Per quanto riguarda le competenze l’Associazione sta per dare il via a un sostanziale programma educativo, a livello europeo, in collaborazione con rinomate Business School e università tecnologiche.

IL CLOUD COMPUTING – I CIO europei si stanno occupando anche di Cloud Computing: “Vogliamo – commenta Gianluigi Castelli, Executive Vice President Ict Eni S.p.A e Presidente di CIO Aica Forum – che la Commissione Europea comprenda pienamente le esigenze delle aziende Ict, su temi quali la sicurezza, la protezione dei dati, le licenze, la regolamentazione dei fornitori di servizi cloud”

L’associazione dei managers lavora a un obiettivo principale: “Il quadro normativo dev’essere globale, altrimenti le aziende europee non adotteranno il cloud computing -dice castelli- L’Europa è già in ritardo rispetto agli Stati Uniti e un ulteriore stallo ridurrebbe ancor di piu’ la competitività delle imprese europee: non possiamo permetterlo”.