Salvate la Silicon Valley Italiana

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MILANO – “La Regione si occupi seriamente della questione occupazione e apra immediatamente un tavolo, con la partecipazione dei lavoratori, per definire proposte concrete di rilancio produttivo e reinsediamento industriale”. 

E’ la richiesta comune dei lavoratori ICT lombardi che oggi hanno organizzato un presidio davanti al Pirellone, sede della Regione Lombardia.

Tra loro i lavoratori di Alcatel-Lucent coinvolti da un pesante piano di dismissioni che prevede 490 esuberi in Italia, che diventano quasi 700 considerando anche i lavoratori con contratti in somministrazione.

Coinvolti anche i lavoratori della società Barmes e Sen, che ha annunciato ‘tagli’ per 330 persone, su un totale di 550 e quelli di Micron e Stmicroelectronics che chiedono il rilancio del sito di Agrate Brianza.

Insomma i lavoratori dell’area che era considerata il polo d’eccellenza delle tlc nostrane ed è, oramai da anni, in progressiva dismissione, senza prospettive per il futuro.

”Tutelare i posti di lavoro, mantenere attivi i siti produttivi, difendere l’eccellenza tecnologica della zona” sono le richieste ribadite stamani dai lavoratori. Parliamo d’attività strategiche per il Paese che non possiamo essere cancellate così, con un “colpo di spugna” hanno detto.

L’ECCELLENZA – Eppure era solo dicembre quando Alcatel annunciò la creazione, proprio a Vimercate, dei nuovi sistemi di trasmissione, che permetteranno di realizzare in tutte il mondo reti più veloci e piu’ economiche. E sempre nello stesso stabilimento sono stati realizzati, lo scorso anno, ben quindici dei trentaquattro brevetti complessivi di Alcatel, relativi a prodotti venduti in tutto il mondo.

Nella stessa sede infine ha preso corpo lo standard televisivo HDTV. Oggi però, questo grande patrimonio di professionalità e competenze sta per esser abbandonato.

LA STORIA – “Abbiamo avuto la notizia dei tagli in maniera traumatica – dice Michele, 49 anni, che in Alcatel, dove lavora dal 1984, cura il reparto network integration, praticamente il controllo finale di qualità prima che il prodotto venga immesso sul mercato.

“Un responsabile d’area – racconta Michele – ha convocato una riunione e dopo aver snocciolato tutta una serie di dati positivi sul nostro reparto ci ha annunciato che avrebbe lasciato l’Italia per tornare alla sede francese ed evitare di perdere il lavoro. Poi ci ha detto che noi avremmo trovato altre occasioni e cosi’ abbiamo capito che siamo mal messi”.

“Oggi siamo qui – prosegue Michele – rischiando di trovarci sulla strada, senza garanzie, tutele, prospettive: è andata meglio a un mio collega che era stato convocato con una proposta di fuoriuscita agevolata e la dichiarazione che, se non avesse accettato, gli stessi soldi sarebbero stati impiegati, contro lui, per le spese legali. Ora fa il benzinaio sulla tangenziale: ha un lavoro sì ma anche anni di professionalità specializzata buttati alle ortiche”.

IL KNOW HOW – Tenere conto delle professionalità e delle competenze è l’altra richiesta dei lavoratori che oggi sono stati ricevuti dai consiglieri regionali. E qui qualche spiraglio si potrebbe aprire, forse. La regione Lombardia dovrebbe essere interamente connessa a internet in banda larga, entro fine anno e la meta successiva è la copertura con la banda ultra larga per 167 comuni e una popolazione di 4,2 milioni di abitanti. Le competenze dei lavoratori Ict potrebbero essere molto utili.

vedi il sito  Alcatel http://allinsideview.blogspot.com/

 

di Giuseppe de Paoli