Agenda digitale: l’Italia aumenta il passo

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MILANO– L’agenda digitale, voluta dall’Ue, prevede la banda larga per tutti entro il 2013 e la connessione a banda ultra larga entro il 2020.

Un obiettivo non facile da raggiungere per l’Italia che continua a registrare una performance negativa nell’uso del web: l’anno scorso solo il 57% degli italiani lo ha usato, contro il 71% dei cittadini europei.

Nel Paese sono ancora tante le zone e le aziende (anche operanti in settori chiave dell’economia) con connessioni precarie o addirittura sprovviste di connessione e

l’uso dell’e-government, malgrado gli indubbi miglioramenti degli ultimi anni, è ancora tra i più bassi in Europa: coinvolge il 22% dei cittadini contro una media ue del 41%

Il governo Monti però afferma di riconoscere nel digitale una misura chiave per la crescita del Paese e ha messo in moto una serie d’interventi che vanno nella direzione della digitalizzazione.

LA CABINA DI REGIA – È recentissima l’istituzione di una cabina di regia, di cui fanno parte anche i ministri Profumo, Passera, Patroni Griffi, con l’intenzione di preparare gli interventi normativi che confluiranno, entro l’estate, nel pacchetto normativo soprannominato Digitalia.

Per preparare il nuovo corpus di leggi sono stati creati 6 gruppi di lavoro che si occuperanno rispettivamente di: Infrastrutture e sicurezza, E-Commerce, E-government e Open data, Alfabetizzazione informatica, Ricerca e investimenti, Smart Communities.  Il varo del decreto è previsto “entro fine estate”.

LA LEADERSHIP – L’istituzione di una cabina di regia è un punto di riferimento importante, seppure con il rischio di ‘sfilacciamento del progetto’, in mancanza di una leadership forte, rischio evidenziato, tra gli altri, da Alfonso Fuggetta, professore del Politecnico di Milano tra i principali promotori dell’Agenda Digitale.

Fuggetta auspica che sia direttamente la Presidenza del Consiglio a prendere in mano la questione, vista la “trasversalità e l’importanza degli interventi previsti”.

LA DOMANDA – Una preoccupazione di fondo comunque accomuna tanti. E’ una domanda che da giorni rimbalza sulla rete: i fondi per realizzare il progetto ci sono davvero?

Il governo Monti avrebbe, al momento, un fondo di partenza di 400 milioni di euro che dovranno essere destinati perlopiù alle area del Centro-Nord.

Per il sud Italia, dove il digital divide è decisamente più marcato, sarebbero disponibili altre risorse, non precisate, e sarebbe anzi vicina l’apertura dei bandi per dare l’avvio ai lavori ( che potrebbe creare nuova occupazione), ma la tempistica e’ tutt”altro che certa.

Forse sarebbe meglio fare “pieno uso, da subito, dei fondi strutturali europei” come ha consigliato la commissaria europea per l’agenda digitale Neelie Kroes.

Intanto i dubbi espressi sulla rete – e non solo – rimagono senza risposta.

 

di Giuseppe de Paoli