Dario Ciracì – Web marketing manager

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Classe 1983, nel 2010 crea Webinfermento che, nato come blog si trasforma in social media agency  per fornitura di servizi di consulenza nel web marketing e nei social media e caratterizzata da contenuti dall’alta qualità del design grafico ed è tuttora nel top 5 dei blog di marketing più seguiti in Italia.

Si occupa della pianificazione e sviluppo di strategie di web marketing per la promozione delle aziende nei social media e nei motori di ricerca. Collabora con diverse agenzie e si occupa anche di formazione aziendale. Tra i suoi hobby e passioni sicuramente il cinema, i videogames e la musica.

 

L’ultimo social post?
Ho analizzato il rapporto tra realtà aumentata e social media.

L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Generous store, una campagna di marketing finalizzata a promuovere un marchio di cioccolatini in un giorno, attraverso il concetto di “dono” e condivisione su Facebook.

Mac, Windows o Linux?
Per ora Windows.

L’ultimo acquisto online?
Un libro “The Art of SEO”.

Un libro che ha segnato la tua vita?
La mucca viola di Seth Godin.

Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
Be, non ne esiste uno in particolare perché ogni progetto mi lascia un ricordo, un’esperienza e delle emozioni.

Quando hai deciso di diventare web marketing manager?
Quando mi sono accorto che i social network offrivano qualcosa in più del semplice meccanismo ludico e partecipativo e il trend di marketing in cui si direzionavano era quello dell’ascolto e della conversazione che rendevano possibile.

Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Entrambe. L’esperienza pratica sarebbe stata deludente senza una base teorica.

Davide PozziIl primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
Era un colloquio per uno stage. Mi sembrò andare bene anche se poi rifiutai io stesso perché le attività proposte non erano le stesse di quelle promesse nell’annuncio (come capita spesso). Ho in seguito fatto un paio di altri colloqui per i quali poi non sono mai stato preso e ad oggi, devo dire, per mia fortuna! Dato che con il lavoro che mi sono creato da solo, faccio quello che voglio gestendomi il mio business e guadagnando sicuramente meglio di un dipendente.

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Ho conosciuto molti addetti ai lavori nel campo del web marketing che fino a prima di allora conoscevo solo nella rete che sono poi diventati miei amici nella vita reale.

La possibilità offerte dei social media sono interessanti perché permettono di trovare gente con gli stessi interessi e di arrivare a conoscerli anche nella vita reale.

E un’intuizione vincente?
L’intuizione vincente è stata quella di mettersi in proprio e creare da zero un progetto come Webinfermento in un periodo difficile per i giovani come quello che stiamo attualmente affrontando. Vincente perché è una strategia che a distanza di un anno ha iniziato a produrre i suoi frutti e a dare grandi soddisfazioni.

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare web marketing manager come te?
Di distinguersi puntando sempre alla creatività e non emulare semplicemente gli altri altrimenti verrete ignorati.

Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Sinteticamente potrei dire che ha permesso ai giovani senza lavoro di inventarsene uno in periodi di recessione dove i classici lavori di un tempo non ci sono più.

Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Serve un sistema che tuteli chi si occupa di lavorare in rete in quanto la regolamentazione di questi lavori è ancora poco applicata e spesso non ci sono leggi a tutela del networker.

Davide PozziDescrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Semplicemente mi occupo di dare visibilità alle piccole e medie imprese, sfruttando i più nuovi canali del web, accompagnandole in un percorso di crescita continuo che punti a far parlare le persone dell’azienda e a farla conoscere. In modo positivo s’intende!

L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
Credo di no. E’ la qualità del risultato che importa indipendentemente dalla quantità di ore lavorative.

Quanti sono i tuoi amici sui socialnetwork, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Ho molti più amici sui social che dal vivo ma molti di questi sono diventati miei amici nella vita reale dopo averli conosciuti sui social. E’ proprio questo il bello del social networking!

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
In genere si, Google è una fonte preziosissima di informazioni e spesso riesce a darti un quadro informativo immediato d una persona.

 

di Mario Grasso