Il terremoto e il lavoro

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MODENA – L’Emilia Romagna è stata nuovamente colpita e messa a dura prova dal terremoto: sono diciassette le vittime accertate finora, dieci delle quali sono state colpite mentre erano al lavoro. E tre di queste, stavano eseguendo controlli di stabilità sugli effetti delle scosse avvenute la scorsa settimana, controlli che sarebbero avvenuti, almeno in un caso, su capannoni già dichiarati agibili!

Forse una ‘tragica fatalità’, come suggerisce il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ma a noi resta forte il dubbio, quasi la certezza, che non sia stata regolarmente effettuata la messa in sicurezza degli stabilimenti, prima di far ritornare le persone al lavoro.

Ci sorge il dubbio che non siano state rispettate le norme antisismiche, previste da una direttiva regionale risalente oramai al 2003 (dimenticata?) o che ci siano state negligenze e trascuratezze nella progettazione e nella realizzazione degli edifici che in molti casi erano di recente costruzione.

IL DUBBIO – è venuto anche al Procuratore capo di Modena, Vito Zincani, il quale, poche ore fa, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sulle vittime dei crolli.

E oggi anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato sul tema parlando di “politiche pubbliche gravemente inadeguate sul lato della prevenzione”. Insomma quanto a dubbi siamo in buona compagnia, certo la cosa non consola.

Anzi ci è venuto un ulteriore dubbio, ovvero che nel quadro di trascuratezza e “distrazione” generale i luoghi industriali, dai capannoni alle fabbriche, non siano trattati alla stessa stregua delle abitazioni comuni ma siano stati ancora più trascurati delle stesse, come se non fossero abitati anche loro da persone in carne e ossa; come se il lavoro non meritasse la stessa attenzione della vita quotidiana (salvo poi indicarlo nella Costituzione come motivo fondante).

Un dubbio che certamente non è risolto dalle dichiarazioni, troppo precocemente ‘assolutorie’ del presidente di Confindustria. Però noi continuiamo a pensare che il lavoro, insieme all’amore e alla conoscenza, siano uno dei motivi forti della nostra esistenza e vada quindi tutelato e protetto.

In questo caso non parliamo di lavoro Ict, che normalmente è il focus di Sindacato Networkers, ma parliamo comunque di dignità delle persone: un argomento che ci interessa molto.

 

di Giuseppe de Paoli