Internet e professioni “Social”: nuove opportunità di lavoro ma…

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ROMA – Sono ancora molte le Direzioni HR che vietano espressamente l’utilizzo di Facebook dalla postazione di lavoro e che vedono l’utilizzo dei social network come un problema da gestire; al contrario per altre aziende – più illuminate – l’uso dei social network rappresenta una grande opportunità.

Un’idea, quest’ultima, rafforzata dalle molte le ricerche sul campo che hanno dimostrato come il “fattore Social” e il “fattore web” siano cruciali per lo sviluppo del business, soprattutto in periodo di crisi.

Ci sono aziende che hanno già aperto alla ‘nuova era’ gestendo una pagina aziendale – una “brand page” – o qualche “app” (su Facebook o Android per esempio) e, magari, permettendo ai propri dipendenti di partecipare alle discussioni on line, in maniera spontanea o attrezzando uffici dedicati (com’è d’uso in molte società americane).

Parallelamente aumentano le aziende pronte ad investire nei siti, nei blog aziendali, nei canali Youtube, nello sviluppo di pagine Facebook e in una miriade di altri strumenti internet per finalità promozionali o di vendita diretta: aumenta anche l’utilizzo dell’e-commerce che integra i nuovi modelli “social” di acquisto, come Groupon.

E aumentano esponenzialmente i responsabili HR che utilizzano i social network, per esempio Linkedin, per il reclutamento dei candidati.

Stiamo parlando insomma di un radicale cambiamento di mercato, che però… solo alcuni sono pronti a cogliere pienamente!

L’APPROCCIO MINIMALISTA – Molte altre aziende infatti continuano ad interpretare il web solo come un ulteriore canale per la promozione affidandosi ad agenzie di comunicazione specializzate: un’interpretazione minimalista di quello che è, invece, un passaggio epocale il cui approdo finale sarà la completa digitalizzazione.

Un passaggio che richiederà un grande mutamento culturale e quindi nuovi metodi, nuove competenze, una maggiore trasparenza, sia interna che esterna al “recinto aziendale”.

Non si tratta di aspettare Godot: sono molte già oggi le professioni “social” richieste dalle aziende (Content writer, Community Manager, Social Media specialist ad esempio) e aumenta la richiesta di nuove competenze quali, ad esempio, web writing, storytelling, editing, web marketing, social networking, community management.

Tutte opportunità di rilievo per il mercato.

È naturale quindi che in molti “head quarter” aziendali si discuta su come aprire al web e in particolare su come utilizzare i canali social

IL FUTURO – che è già arrivato, era stato anticipato, ben tredici anni fa, da quattro ‘guru’ del web: Rick Levine, Christopher Locke, Doc Searls e David Weinberger che, nel loro celebre “Cluetrain Manifesto”, prefiguravano quello che è diventato realtà “…le imprese operano ormai all’interno di mercati sempre più interconnessi, che non rispondono più alle classiche regole dei “mass-media”, ma sono ormai a tutti gli effetti vere e proprie“conversazioni…

Le conversazioni in rete stanno facendo nascere nuove forme di organizzazione e nuove modalità di scambio della conoscenza…Il risultato è che i mercati stanno diventando più intelligenti, più informati, più organizzati. Per questo le organizzazioni non hanno più un dentro e un fuori. Non ci sono segreti.

Il mercato online conosce i prodotti meglio delle aziende che li fanno… Le aziende possono ora comunicare direttamente con i loro mercati. Se non lo capiscono, potrebbe essere la loro ultima occasione…Le aziende devono scendere dalla loro torre d’avorio e parlare con la gente con la quale vogliono entrare in contatto. Per parlare con voce umana, le aziende devono condividere i problemi della loro comunità. Ma prima, devono appartenere a una comunità”.

Mai previsioni furono più azzeccate!

 

A cura di Marco di Lullo