Formazione: un bando da 1 milione e mezzo di euro

0
758

ROMA – Un bando ‘forte’ e innovativo quello promosso da For.Te., il Fondo paritetico per la formazione continua nel Terziario (Commercio, Turismo, Servizi, Logistica, Spedizioni, Trasporti) voluto da Confcommercio, Confetra e Cgil, Cisl, Uil.

Il bando emanato a settembre è volto a supportare le imprese nei loro sforzi d’innovazione, attraverso iniziative formative di aggiornamento, riqualificazione e adeguamento professionale.

Il documento contempla attività di formazione sia individuale che collettiva, in aula (tramite seminari, corsi, attività di affiancamenti) oppure on line. È un bando che va a incrementare decisamente l’offerta per i lavoratori del terziario, in particolare per quelli che interagiscono con la rete, settore ove l’aggiornamento deve esser costante.

La cifra stanziata è notevole: 1 milione e mezzo di euro, dei quali 1.300mila destinati al settore commercio, Turismo e Servizi; 100mila a Logistica, Spedizioni e Trasporti e 100mila ad altri settori economici. Possono presentare i loro progetti: datori di lavoro, consorzi o gruppi di imprese, Parti sociali costituenti il Fondo e associazioni di categoria affiliate, Enti bilaterali, nazionali e territoriali.

Le domande di partecipazione vanno presentate entro le ore 18 di martedì 30 ottobre 2012, prima scadenza, ed entro le ore 18 di giovedì 28 febbraio 2013, seconda scadenza.

Uno dei presupposti dell’iniziativa è il fatto che l’Italia si trovi tra i paesi che hanno ricavato meno vantaggio dalla rivoluzione informatica degli anni Novanta. Abbiamo comprato i computer e attivato – parzialmente – la rete ma abbiamo continuato a usare un’organizzazione del lavoro old style (salvo lodevoli eccezioni). Nel terziario per esempio l’informatizzazione è del tutto inadeguata ai parametri europei, e ancora più carente se riferita al modello scandinavo.

La difficile fase generale ha riguardato con particolare intensità il Bel Paese sia per nostri problemi ‘cronici’ che in conseguenza dei nostri ritardi sul tema della qualità del lavoro e dell’innovazione; ora dobbiamo affannosamente recuperare il tempo perso.