La Foxconn riparte dopo la mega rissa

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MILANO– Riaprono i cancelli della Foxconn di Taiyuan dopo la maxi rissa scoppiata nel cuore della notte domenica scorsa: una battaglia che ha coinvolto migliaia di persone, delle quali 40 sono finite all’ospedale con ferite più o meno gravi.

La fabbrica produttrice per Apple (ma anche Dell, Sony, Nokya) ha ripreso a funzionare, “normalmente”, se si può considerare normale una lavorazione con ritmi molto pesanti e maltrattamenti continui al personale, denunciati più volte anche in passato.

La “fabbrica dei suicidi” – cosi nominata dopo che, nel 2010, quindici dipendenti si tolsero la vita stremati dalle condizioni lavorative – fa sapere che “la lite è scoppiata per frizioni personali tra gli operai”, mentre altri lavoratori sostengono che “la tensione tra gli operai e gli addetti alla sicurezza è esplosa domenica sera dopo che un dipendente e’ stato malmenato dai guardiani”.

Diversi lavoratori inoltre hanno detto che qualche tensione si era creata a causa dell’arrivo a Taiyuan di nuovi lavoratori, cosa che avrebbe creato problemi per il sovraffollamento nei dormitori che si andava ad aggiungere alle pesanti condizioni lavorative.

Li Qiang presidente del China Labor Watch, l’associazione non profit che monitora le condizioni di lavoro nel Paese, non ha dubbi: “L’intera catena di produzione Apple ha problemi. L’azienda usa strategie di marketing e vendite che prevedono improvvisi lanci dei prodotti e ciò da luogo a forti pressioni sui lavoratori ai quali sono richiesti ritmi molto pressanti”.

Sembra insomma che nonostante le continue indagini e denunce le condizioni dei lavoratori cinesi non siano cambiare granché.

Secondo Li Qiang “i lavoratori della Foxconn sono sotto pressione, con orari di lavoro di 70 ore alla settimana, nonostante le promesse dell’Apple e della stessa Foxconn di porre un tetto di lavoro di 60 ore al massimo”.

La Foxconn è già stata nell’occhio del ciclone per le condizioni di lavoro all’interno delle sue fabbriche, questa è l’ennesima prova della situazione critica che l’azienda si trova ad affrontare. E non è la sola.

 

di Hu Yu Li