ICT: in calo il tradizionale, il Cloud vola

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MILANO – L’Information Communication Technology chiuderà il bilancio 2012 a quota 19 miliardi di euro (- 3,2%) cifra nettamente peggiore della media Ue (- 0,9%) e soprattutto di segno opposto a quella tedesca che è invece positiva +4,1%.

È quanto afferma il report di Assintel, versione 2012, presentato oggi a Milano nella sede dell’Associazione.

I problemi e il trend recessivo riguardano soprattutto l’Information Technology tradizionale: in primis l’hardware che affonda a -9,4%, poi i servizi che segnano -3,8%; solo il software tiene a fatica con un modesto +0,8%.

SALE LA NEW IT – è positiva invece, ed è il dato forte della report, l’economia legata al Cloud, al Mobile, al Social, settori che hanno sempre più peso. Il settore Cloud Computing a +57,8% e la vendita di Tablet a +52,1% sono due dati eclatanti a conferma della potenzialità della ‘nuova’ IT.

UN PROBLEMA – è il fatto che l’innovazione tecnologica è rapida ma non è altrettanto rapida la creazione di nuove professionalità.

Come Sindacato-Networkers ha scritto più volte, c’è un gap tra le competenze possedute dai talenti ICT italiani e quelle richieste mercato. Una distanza che mette a rischio le opportunità lavorative nel settore.

In questa situazione la formazione su misura (che andrebbe indirizzata in questa fase a cloud, smart, enterprise mobility) è molto importante, ma ancora troppo trascurata. La ricerca commissionata da Assintel a Next Value rileva che le spese per la Formazione sono nuovamente diminuite nel 2012 segnando -4,2%.

Ed anche la percezione del ruolo strategico dell’IT nella gestione dell’attività aziendale pur notevolmente aumentata (è cresciuta dal 28% del 2009 al 57% attuale) può decisamente migliorare.

I budget per l’IT nei prossimi 12 mesi secondo la ricerca saranno stazionari per il 33% delle aziende interpellate e in contrazione per il 42% del campione.

Le risorse saranno destinate per il 64% alla gestione dell’esistente e all’adeguamento tecnologico già programmato, mentre solamente il 36% andrà a nuovi progetti di sviluppo.