Start up, cambio di rotta?

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MILANO – Davvero l’Italia sta diventando, come dice il Ministro Passera, un paese amico per le start up, dopo tanto attendismo e diffidenza verso la loro creazione?

Qualche segnale indubbiamente c’è: il decreto Crescita 2.0 ha notevolmente semplificato la vita delle start up riducendo gli oneri burocratici, dando incentivi fiscali a chi investe, proponendo contratti di lavoro più flessibili nel settore.

E, certamente ha sbloccato un po’ di soldi destinati alle imprese innovative, alcune delle quali hanno già ottenuto sostanziali investimenti.

Inoltre nei giorni scorsi Passera, da Milano, ha annunciato l’intervento della Cassa depositi e prestiti nel “Fondo di fondi” attraverso cui sarà finanziata la crescita di ulteriori nuove start-up.

È un po’ presto per cantar vittoria, però un certo fermento si nota e anche le grandi aziende sembrano avere compreso che è bene recuperare lo spirito delle start up per far ripartire la competitività del Paese.

Un aiuto decisivo può arrivare dal Fondo dei Fondi, mezzo d’investimento collettivo i cui soldi dovrebbero valorizzare il know-how e le attività di chi già lavora nel venture capital nostrano.

L’idea è concentrare le risorse aggregando gli incubatori già nati, come e’ appena successo a Torino, o in fase di partenza e sviluppo come sta succedendo a Milano e Roma.

A Torino c’è I Starter neonato acceleratore d’impresa, 1400 metri d’uffici, strategicamente collocati alle spalle della stazione Porta Susa. Un progetto nato dall’iniziativa di una quarantina di professionisti provenienti da ambiti diversi.

A Milano è in “rodaggio” il Talent Garden, oltre 3000 metri quadrati di uffici destinati a startup e aziende innovative, freelance, agenzie, venture capitalist: probabilmente il più grande coworking space in Europa.

A Roma inaugurerà a Gennaio, l’Enlabs, ambizioso acceleratore d’impresa: 1400 metri quadri d’uffici, vicino alla stazione Termini;, una iniziativa resa possibile dal ‘patto’ di collaborazione con l’Università Luiss e dalla sponsorizzazione di Wind.

La Telecom invece ha già annunciato l’apertura di nuovi spazi in favore start-up, sia a Catania che a Roma.

Insomma forse è davvero arrivato l’anno della svolta. Il ranocchio è pronto a saltare il fosso (e a baciare la Principessa) ritornando Principe.

di Giuseppe de Paoli