GENOVA – Il rapporto tra la chiesa e il web è molto cambiato negli ultimi anni ed è proprio nell’utilizzo delle tecnologie, e quindi nell’ampio settore dell’ICT, che il non facile rapporto tra Chiesa e modernità si fa acuto.
La Chiesa è stata inizialmente molto scettica e refrattaria nei confronti della realtà virtuale e della comunicazione via web, ritenuta incapace di promuovere una valida integrazione tra gli individui.
Per molto tempo il mondo cattolico ha mantenuto le distanze da Internet e dalle nuove tecnologie, nonostante la grande attenzione della Chiesa nei confronti della Comunicazione.
Attenzione mostrata già a partire dal Concilio Vaticano II che definì i media (tradizionali) “meravigliose invenzioni tecniche … che contribuiscono efficacemente a sollevare ed arricchire gli animi, nonché ad estendere e consolidare il Regno di Dio”.
E’ solamente dal 2000 in poi che la Santa Sede ha gradualmente compreso l’importanza di comunicare attraverso la Rete: oggi ha un proprio sito www.vatican.va, un canale su YouTube www.youtube.com/vatican.it e un portale www.chiesacattolica.it che fa riferimento alla Conferenza Episcopale Italiana. Molte diocesi del territorio nazionale inoltre sono attive anche sul web, e i siti cattolici sono oramai 12mila.
La ‘svolta’ decisiva nella comunicazione è avvenuta con Benedetto XVI che, un anno e mezzo fa, è approdato su Twitter e con un account multilingue (@pontifex) ha iniziato a trasmettere la Parola anche con piccole “encicliche” da 140 caratteri, dimostrando che è possibile raggiungere i giovani anche attraverso la Rete.
La foto del Pontefice impegnato a mandare il suo primo tweet, nonostante fosse notoriamente poco avvezzo all’uso del pc, finì su molti giornali. In seguito una persona di fiducia venne appositamente incaricata dell’invio dei messaggi di Benedetto.
Oggi il suo successore, Papa Francesco -che pare scrivere direttamente i suoi tweet- ha già raggiunto quasi sei milioni e mezzo di followers tramite i nove account gestiti (in lingua latina, inglese, spagnola, italiana, portoghese, francese, tedesca, polacca e araba) superando i 3,3 milioni di followers raggiunti da Ratzinger.
La Chiesa così trova nel mondo del web la nuova via per evangelizzare.
Il tema e’ stato al centro della 47° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dedicata a “Reti sociali: porte di verità e di fede – nuovi spazi di evangelizzazione”: nel corso dell’incontro il Papa ha lanciato l’invito a considerare quello digitale un ambiente dove le persone condividono conoscenze, valori e interrogativi di senso.
“La sfida che i network sociali devono affrontare -ha sottolineato Francesco- è quella di essere davvero inclusivi’’.
La Chiesa quindi ha sostanzialmente superato le diffidenze e i pregiudizi iniziali e oggi, anzi, incoraggia l’evoluzione dei nuovi mezzi d’informazione per aiutare lo sviluppo umano e sociale. L’evangelizzazione passa, anche, attraverso il web.
di Debora Geido