ISF, l’informatica a favore del Terzo Mondo

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MILANO – Avere un computer portatile, navigare sul web, inviare un’e-mail. Sembrano ormai cose scontate per una buona parte del mondo occidentale ma nelle zone più disagiate della Terra non lo sono affatto.

A sostegno delle popolazioni che sono rimaste indietro anche sul fronte tecnologico troviamo ISF (Informatici Senza Frontiere). ISF è un’Onlus che ha come primo obiettivo quello di utilizzare conoscenze e strumenti informatici per portare un aiuto concreto a chi vive situazioni di emarginazione e difficoltà.

Alla fine del 2005 un gruppo di manager veneti che lavorano nel settore informatico ha deciso di mettere le proprie conoscenze in un aiuto concreto contro il digital divide.

L’associazione ha realizzato diversi progetti in Italia (dall’impegno per i terremotati in Emilia Romagna del 2012 ai bambini napoletani di Scampia, dalla tastiera virtuale per i malati di SLA in Puglia alle informazioni sull’uso del pc e del software libero a Trento) e nei paesi in via di sviluppo (un’aula informatica in Madagascar, un’aula informatica e un corso di alfabetizzazione in Tanzania, il ripristino della connessione satellitare in Congo).

Come scrivono sul loro sito web, ISF si occupa di offrire corsi e strumenti di alfabetizzazione informatica: nelle carceri, negli ospedali, tra persone che vivono situazioni di emarginazione e disagio, spesso l’accesso all’uso del computer significa un’opportunità per il futuro, una speranza di migliorare la propria vita.

E non solo. Tra le attività centrali c’è anche la realizzazione di piccoli sistemi informativi in realtà particolari, come il reparto di lungodegenza infantile dell’ospedale di Brescia, o alcuni ospedali rurali africani come nel caso del progetto Open Hospital: reti informatiche che permettono, con poche risorse e in completa autonomia, un miglioramento nella gestione delle operazioni basilari e quotidiane, nella comunicazione tra gli utenti, nell’accesso alla conoscenza.

Oggi Informatici Senza Frontiere conta dieci sezioni regionali e più di 300 soci e socie, informatici e non, che contribuiscono alla vita dell’associazione.

Per chi volesse conoscerli dal vivo, il 9 novembre ci sarà “Equo e digitale”, l’assemblea nazionale dell’associazione che si riunirà a Mestre.