“Programma il Futuro”, il progetto realizzato dal CINI – il consorzio delle università italiane che insegnano e fanno ricerca in informatica – in collaborazione con il MIUR, per diffondere nelle scuole le basi scientifiche dell’informatica (il cosiddetto pensiero computazionale), ha realizzato un’indagine dedicata all’uso consapevole delle tecnologie digitali.
Le risposte al questionario, curato dal Centro Ricerche Themis, sono pervenute da un campione di 2.422 insegnanti di ogni ordine di scuola, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, con una larga rappresentanza della primaria (59,08% dei partecipanti), evidenziano risultati molto interessanti.
L’influenza delle “cattive compagnie” rispetto ad un uso consapevole delle tecnologie digitali appare meno dannosa di quanto si potrebbe pensare, dal momento che gli insegnanti ritengono l’influenza di amici/compagni positiva per il 42,5%, neutra per il 25,5% e negativa per il 19,8%. Per indirizzare i ragazzi ad un uso più meditato, risulta invece fondamentale il ruolo di insegnanti e genitori.
L’indagine rileva che le tecnologie digitali vengono usate dagli studenti principalmente per giocare (83,9%), comunicare/condividere con amici/compagni (56,9%), sentire/vedere/scaricare musica (44,7%) e solo da una minoranza degli studenti, il 16,9%, per informarsi.
Un dato critico, indicato dal 43% del campione, è invece la scarsa consapevolezza dei rischi ai quali gli studenti sono esposti con l’uso delle tecnologie on line (bullismo, molestie, truffe, ecc.).
Lo studio rileva anche la forte richiesta di incentivare le iniziative volte a favorire la consapevolezza: l’87% considera utili le lezioni di Programma il Futuro – per capire “come funzionano le tecnologie” – e ben il 92,2% del campione auspica ulteriori lezioni di approfondimento.
Per facilitare un uso consapevole delle tecnologie il 73,1% degli insegnanti ritiene necessaria “la conoscenza dei rischi legati al loro uso”, seguita dalla “capacità di usarle efficacemente” (48,4% degli intervistati), dal “senso di responsabilità” (46,4%) e dalla “conoscenza di come funzionano le tecnologie” (45%). Ed è su questa direzione che il progetto svilupperà specifiche attività, coniugando la programmazione (coding) con la consapevolezza digitale, per preparare cittadini sempre più informati e competenti.
Approfondimenti e ulteriori dati saranno disponibili nel prossimo rapporto di monitoraggio del progetto, che continua a crescere in termini di partecipazione. Dalla sua nascita (2014) ad oggi Programma il Futuro ha coinvolto oltre 100.000 classi e circa 30.000 insegnanti, ed ha permesso lo svolgimento di 22 milioni di ore di informatica nel solo periodo da settembre 2017 ad oggi.
Programma il Futuro è finanziato da alcuni partner privati sensibili alla crescita digitale del Paese e che a vari livelli forniscono le risorse necessarie. Sono benefattori classic: Engineering, TIM. Sono donatori classic: CA Technologies, De Agostini Scuola, SeeWeb. Inoltre, è attiva una campagna pubblica di raccolta fondi sostieni.programmailfuturo.it che permette a tutti i cittadini di contribuire all’iniziativa.
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