Formazione: 10 milioni per quella universitaria

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Roma – 10 milioni per la formazione universitaria. A tanto ammonta il bilancio della ‘Fondazione per il merito” Parternship promossa dai Ministeri dell’Economia e dell’Istruzione aperta anche alla partecipazione di imprese e privati, secondo un modello già sperimentato in molti paesi dell’Ue. Gli studenti che otteranno la maturità con almeno 80/100 potranno accedere a un test nazionale. I giovani selezionati potranno ottenere, al di là delle condizioni economiche, borse di studio o prestiti d’onore pari a 10mila euro all’anno. Criteri di valutazione permetteranno il mantenimento dei benefici e l’esonero dal rimborso del prestito.

Le borse di studio
– Quest’anno scatteranno circa mille prestiti/borse di studio. L’obiettivo e’ promuovere la ‘cultura del merito’ , incentivando la formazione degli studenti piu’ meritevoli attraverso prestiti agevolati che saranno erogati per tutta la durata degli studi, con cifre medie oscillanti tra i 6 e gli 8mila euro annui I prestiti prevedono il rimborso entro 25 anni -un termine molto più lungo rispetto a quanto proposto mediamente dal mercato- con rate proporzionate al reddito- e la possibilità di sospensione del rimborso nel caso in cui reddito scenda sotto una certa soglia predefinita. Gli studenti cominceranno a rimborsare solo dopo il conseguimento della laurea e quelli con reddito basso avranno abbuonato il 30% del prestito.

I requisiti
– Per gli studenti particolarmente meritevoli, il prestito verrà tramutato in borsa di studio. Per ottenere il prestito sono fondamentali buoni risultati alla Maturita’, almeno 80/100- ed il superamento di una prova generale redatta con l’assistenza dell’Invalsi, un Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. Quest’anno verranno assegnati almeno 1000 prestiti. L’intervento diretto dei ministeri nell’ambito della formazione può giocare un ruolo importante dato che l’istruzione in Italia ha un costo particolarmente alto, in rapporto ai vicini paesi europei. Il caro vita colpisce particolarmente gli studenti fuori sede, che secondo la Federconsumatori sono 1/5 del totale: uno studente fuori sede spende 7000 euro all’anno in più rispetto a chi studia nella città di residenza.

di Yu Li Hu