Il Report del China Labor Watch sul lavoro nelle fabbriche High Tech

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New York – Il 20 maggio 2011 un’esplosione allo stabilimento Foxconn di Chengdu in Cina ha provocato 3 morti e 15 feriti. Nel corso degli ultimi anni tragedie simili sono state periodicamente registrate in molte fabbriche cinesi, come hanno rilevato le indagini svolte dalla Cwl (China Labor Watch) un’associazione non-profit che si occupa di indagare e denunciare le condizioni lavorative nelle fabbriche cinesi.

La motivazione di tali avvenimenti è dovuta al fatto che in questi stabilimenti non si investe sulla sicurezza e le condizioni di lavoro sono durissime. Nel report della Cwl  si legge che ”gran parte dei costi di produzione, compresa la distribuzione e i prezzi dei materiali fisici seguono un andamento anelastico. Ovvero, sono molto influenzati da periodiche variazioni: un aumento dei costi porta a una diminuzione dei profitti; di conseguenza non si può aumentare il costo del prodotto secondo queste variabili perché diminuirebbe la domanda. Per le fabbriche quindi l’unico modo per poter avere un vantaggio competitivo è quello di abbassare i costi di produzione e quindi del lavoro”

I dipendenti Foxconn sono costretti a lavorare per 10-12 ore e al giorno e più, mantenendo sempre una grande concentrazione. E quando le pressioni diventano troppo forti avvengono incidenti e tragedie come i suicidi che sono avvenuti agli stabilimenti della Foxconn di Chengdu e Shenzhen. La colpa in questi casi viene sempre attribuita alla fabbrica in cui si produce (in Cina) mentre “le multinazionali che commissionano quei lavori, come la Apple, al massimo pubblicano un comunicato stampa nel quale promettono qualche cambiamento”.

CLW ritiene che ”la ricerca di un capro espiatorio rispetto ad una situazione che vede molte responsabilità, sia un comportamento inaccettabile e irresponsabile”. Considera, invece, fondamentale il ruolo che le aziende “clienti” possono giocare per migliorare le condizioni di lavoro alla Foxconn: solo attraverso una collaborazione tra gli stakeholders coinvolti nella catena del settore (Organizzazioni non governative, fornitori cinesi, multinazionali, e via dicendo) si potrebbe giungere ad un miglioramento delle condizioni di lavoro”.

L’INCHIESTA – Le fabbriche di elettronica che la China Labor Watch ha indagato nel corso dell’ultimo anno sono tutte situate in Guangdong e nelle province di Jiangsu. In totale i membri del Cwl hanno intervistato 408 lavoratori attraverso un’indagine formale avviata nel mese di ottobre 2010. Prima di ottobre, avevano intervistato 185 lavoratori. In ogni fabbrica sono stati intervistati mediamente 30 lavoratori. Sono nove le fabbriche messe ‘sotto inchiesta’, per un totale di circa 200mila lavoratori attivi. Lo stabilimento con il maggior numero di lavoratori era Shanghai Quanta, che ha oltre 47mila dipendenti mentre quello con il minor numero di dipendenti è Hongkai Electronics, che ha 1.000 dipendenti.

Il metodo principale di indagine per questo rapporto è stato quello, quando possibile, di entrare nelle fabbriche e raccogliere informazioni direttamente sul campo e per esperienza diretta, oppure di condurre interviste off-site con gli stessi dipendenti. In alcuni casi, persone della CLW sono riusciti a farsi  assumere, in qualità di operai, all’interno delle fabbriche, così da poter vivere e raccogliere informazioni in modo diretto e dettagliato. Dopo le interviste condotte nel mese di ottobre 2010, lo staff è rimasto comunque in comunicazione con i lavoratori e ha rivisitato quelle fabbriche, in aprile e maggio 2011, per condurre interviste aggiornate.

 Il Report sulla FOXCONN

• Sono state riscontrate circa 50 ore di lavoro straordinario ogni mese, nonostante l’art. 41 della legge cinese sul lavoro preveda un totale massimo di 36 ore al mese.

• Si e’ visto che e’ molto difficile per un dipendente rassegnare le dimissioni durante l’alta stagione di lavoro. Anche se l’Art 37 della legge cinese preveda un preavviso di 30 giorni e per chi è in prova un preavviso solo di 3 giorni.

• Tutti i lavoratori nel reparto di produzione dell’Apple non hanno riposo. Anche per andare in bagno o bere dell’acqua devono trovare un sostituto per coprire la loro posizione!

• Gli orari di lavoro per quanto riguarda la produzione Apple sono dalle 8 alle 20 per un totale di 12 ore al giorno, con 2 ore di riposo per il pranzo e la cena. I dipendenti lavorano anche il sabato.

• Gli straordinari ammontano a fine mese a circa 40 o 50 ore, e gli operai spesso iniziano o finiscono 20 o 30 minuti prima/dopo dell’orario prestabilito, senza essere pagati.

• I dipendenti lavorano in piedi durante tutta la giornata di lavoro.

• Una lavoratrice ha dichiarato che nella maggior parte delle linee di produzione dello stabilimento Foxconn di Longhua in provincia di Shenzhen è stato istituito un calendario di 10 minuti di riposo ogni 2 ore , ma per quanto riguarda la produzione dei pc Apple i dipendenti non ricevono alcun riposo!

• Inoltre sono previste pene per coloro che sbagliano come, ad esempio: essere costretti a stare fermi da 30 minuti a 4 ore , esser costretti a scrivere un report sul proprio errore e attaccarlo con la propria foto e altre varie forme d’ umiliazione.

• La paga è in media circa 300 dollari al mese; i dipendenti hanno permessi annuali da 5 a 14 giorni, 90 giorni in caso di maternità, 5 giorni per i matrimoni.

• Le fabbriche forniscono vitto alloggio o in alternativa un sussidio.

• Durante il periodo di prova, i lavoratori sono tenuti a presentare le richieste di dimissioni 3 giorni in anticipo, con la firma autorizzata dei loro capi di linea, amministratori e dirigenti. Dopo il periodo di prova devono farlo con 30 giorni di anticipo. E tuttavia, poiché i leader e manager di linea devono approvare la richiesta, impediscono il completamento di questo processo e i lavoratori di fatto non sono in grado di rassegnare le dimissioni attraverso il processo standard, e sono spesso invece costretti a uscire senza paga.

All’interno della Foxconn è presente un sindacato di rappresentalavoratorinza dei lavoratori e una linea di contatto telefonico per gli operai. Ma secondo gli stessi  è utile solo per gli appelli di denuncia e per risolvere piccoli problemi pratici.

 

di Hu Yu Li