Paolo Dello Vicario – Web master

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Classe 1993, inizia la sua esperienza nella SEO a fine 2007, dando vita nel 2008 al blog SeoPoint. È moderatore presso il Forum GT, la community di riferimento per l’argomento in Italia. È stato relatore alle edizioni 2009, 2010 e 2011 del Symposium GT e del Convegno GT e scrive per alcune testate online e offline.

Scout da sempre e appassionato di sport, pratica agonisticamente atletica e nel tempo libero MTB, trekking e arrampicata sportiva, scrivendo saltuariamente sull’argomento.

 

L’ultimo social post?
Se per “social post” s’intende l’ultimo aggiornamento di stato su Twitter o su Facebook (di cui faccio usi diversissimi fra loro tra l’altro) allora sono sicuramente foto o video fatti in montagna o in parete con gli amici, visto che è veramente tanto che non scrivo, per motivi di tempo.
L’ultimo articolo sulla SEO probabilmente è il resoconto del VI Convegno GT, ma bisogna tornare indietro all’anno passato!

L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Anche qui, apro la cronologia di YouTube e scopro che l’ultimo video è il workout di Wallace Spearmon, velocista statunitense, che ho guardato per trovare qualche spunto sugli allenamenti per la velocità (pratico mezzofondo). Più giù però ci sono anche le introduzioni a Google Play e due video del canale di supporto ai webmaster gestito da Matt Cutts, video che ritengo molto utili, anche se a volte fuorvianti.
In realtà su YouTube mi capita poco di vedere video “di lavoro”: i video più interessanti sono probabilmente i settimanali “Whiteboard Friday” di SEOMoz, che però vengono caricati sul loro player.

Mac, Windows o Linux?
Mac ormai da qualche anno, un cambiamento totale! Una macchina che non rallenta e che continua a dare il meglio se si tiene un minimo pulita e si fa qualche piccola operazione di manutenzione di tanto in tanto. E poi lavorare su 24″ così nitidi cambia tutto!

L’ultimo acquisto online?
Malto in grani e luppolo per preparare una birra belga white, e poi libri. L’ultimo acquisto è stato un pacchetto contenente tre libri di Erri De Luca (“Il Contrario di Uno”, “Una Nuvola Come Tappeto” e “Sottosopra”) e uno dei più recenti di Reinhold Messner, “La Mia Vita al Limite”.

Un libro che ha segnato la tua vita?
Forse uno in particolare non ce n’è. Ci sono stati tanti libri che in alcuni momenti particolari sono stati la “chiave di volta” per capire ciò che arrovellandomi non riuscivo a comprendere. Sono cresciuto con Terry Brooks, ma negli ultimi anni forse uno dei più significativi è stato “Camminare” di Thoreau.
“Spiritualità della Strada”, o meglio qualche suo passo letto durante qualche route scout, è stato illuminante, se lo si può definire un libro.

Dal punto di vista lavorativo ho apprezzato particolarmente “La Mucca Viola” di Seth Godin e, scendendo più nel “tecnico”, “The Art of SEO” di Fishkin, Enge, Spencer e Stricchiola.

Paolo Dello VicarioQual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
SeoPoint mi ha dato tantissimo, ma sicuramente il progetto che mi ha segnato di più, per bei momenti passati e quantità di conoscenze acquisite è stato ManzianaTurismo, e il network turistico connesso.
Con MT abbiamo girato tanto, conosciuto a fondo realtà “nascoste” del nostro paese, capito qual è il giusto approccio lavorativo in certi ambiti, come si gestisce un gruppo di persone eterogeneo.. Tante cose che sui libri non si imparano e che penso mi torneranno utili in qualsiasi lavoro, e che in molti progetti mi sono già tornate utilissime.

Quando hai deciso di diventare web master?
Il primo sito l’ho su 8-9 anni fa, per il “Branco Colline di Seeonee” del mio gruppo scout. Era un sito fatto con Word, caricato sulla piattaforma Xoomer, uno sfondo di legno e una grande quantità di immagini, oltre a un grande indirizzario per campi scout che avevo assemblato unendone diversi. Poco più di un gioco insomma.

L’idea di farne una professione, o comunque un modo per tirarne fuori qualche soldo o fare qualcosa di utile per gli altri è venuta con il primo contatto con il Forum GT, che mi ha portato poi ad aprire SeoPoint, nel 2008.

Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Carriera è una parola grossa. Non so se in questa definizione possano rientrare 4 anni di lavoro più o meno discontinuo, spesso per progetti personali.
Comunque sia penso che alla fine siano contati entrambi allo stesso modo: senza le basi e il continuo aggiornamento teorico purtroppo si fa poco. Di errori che mi hanno portato a capire molto ce ne sono stati, e l’esperienza pratica è stata sicuramente più importante nel formarmi come persona, soprattutto nel sapersi porre, vendere e saper parlare.
I motori di ricerca e il mondo del marketing online non si conoscono solo con l’esperienza però, anche perché andare avanti per la propria strada senza tener conto dei passi avanti che fa il resto del mondo ha poco senso e richiede energie e tempi che non si possono avere.

Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
Mai fatto un colloquio lavorativo, sempre stato “libero”!

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Sicuramente il più importante è stato quello con Giorgio Taverniti, che in questi anni mi ha permesso di farmi conoscere nel panorama SEO italiano e di esporre le mie idee. Quello che ho imparato nel confronto con la community GT non l’ho imparato altrove e non penso che sarei riuscito a fare 1/10 di quello che faccio ora se il forum non fosse esistito.

E un’intuizione vincente?
Direi di nuovo ManzianaTurismo: in realtà non è stato per niente un successo economico (ci siamo andati in pari alla fine), ma è stato uno stupendo strumento di crescita che continua a entusiasmarci!

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare web master come te?
Il mio lavoro in realtà non è quello del web master, ma quello del consulente di web marketing, che è un concetto abbastanza diverso, anche se in alcuni particolari casi le competenze si toccano.
Il consiglio è semplicemente quello di studiare confrontandosi con altri (tramite i forum, perché no) e applicare tutto su progetti personali che possano entusiasmare, che possano significare qualcosa anche per gli altri e che tocchino le corde più profonde del proprio animo.
Se un settore sembra redditizio ma è poco affine con ciò che vi piace, lasciate perdere! Molto meglio tuffarsi a capofitto in qualcosa di stupendamente folle, che sembra irrealizzabile, e dimostrare che non è vero.

Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Vista la mia età non ricordo un mercato del lavoro senza Internet, però so per certo che le opportunità lavorative online sono veramente enormi. Vedo che in questo periodo, in cui si fatica a trovare posto per lavori tradizionali, la richiesta su internet è ancora altissima: è un mercato in crescita e non lo ferma nemmeno la crisi.. E io sto facendo la scelta astuta di andare a cercare una strada diversa, dall’anno prossimo si inizia con l’università e di informatica non ci sarà traccia, anche se probabilmente continuerò a gestire progetti e lavori di piccola-media entità.

Internet poi ha un merito enorme: collegando le persone ha permesso un approccio totalmente nuovo a qualsiasi lavoro, sia nella fase di ricerca di nuovi posti, sia nelle fasi operativi di qualsiasi mansione. Ormai tutto ciò che è commerciale è permeato da internet, piaccia o meno.

Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Penso che vista la crescente domanda e offerta di lavoro è lo naturale che nasca e che trovi adesioni. Penso sia importante che venga tenuto un alto profilo tecnico nella gestione in particolare, per evitare la burocratizzazione e l’appiattimento che affliggono altri settori in Italia, e che penso in questo modo possa essere combattuta tranquillamente.

Descrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Mmm, avevo un professore di filosofia mitico che ci chiedeva sempre di spiegare a un bambino i concetti di qualche filosofo greco, di difficile comprensione anche per noi.. Non sono mai andato bene con quelle domande, spero che dal lato opposto vada meglio!
In pratica mi occupo di valorizzare aziende, luoghi e imprese commerciali tramite internet.
Per il mio paese ad esempio abbiamo cercato di fornire ai turisti tutte le informazioni di cui hanno bisogno, sui luoghi e le attività da fare, così che possano accendere il computer e sapere tutto ciò di cui hanno bisogno!

L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
Orari rigidi no sicuramente, ma una buona organizzazione del lavoro è fondamentale. Ci sono stati periodi particolarmente intensi in cui per combinare scuola, sport, lavoro e uscite con gli amici dovevo programmare per forza le giornate al minuto; erano periodi che potevano durare poco ma era l’unico modo per riuscire a fare tutto!

Di quel periodo ho conservato un’organizzazione abbastanza rigida del solo lavoro: prima di accendere il computer segno su un foglio di carta la scaletta di cose da fare, mi do un tempo massimo davanti allo schermo e cerco di fare tutto senza divagare, così che poi la giornata possa essere tranquilla e non assorbita da questo. Si riesce a fare di più, in meno tempo e senza stress!

Quanti sono i tuoi amici sui socialnetwork, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Escludendo Twitter dalla lista dei social network, visto che non è definibile così, restano LinkedIn, Google+ e Facebook e diciamo che l’unico di cui seguo il profilo personale al momento è Facebook (per gli altri mi limito a seguire gli aggiornamenti passivamente).
Su Facebook, dopo una grande “sfoltita” qualche mese fa, ho ora 52 amici, tutti più che conosciuti, che ho piacere a frequentare “off-line”. Non ho nemmeno più i conoscenti e i parenti lontani fra gli amici, dopo la “sfoltita”, forse ho anche esagerato un po’, visto che qualche tempo fa ero intorno ai 1000, ma penso sia meglio così, per tenere separati lavoro e vita.

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
Spesso sì. O meglio, se devo incontrare qualcuno in ambito lavorativo, praticamente sempre. In altri ambiti, praticamente mai, mi sembra inutile, meglio imparare a conoscere piano piano, è brutto sapere tutto di qualcuno solo perché ha riempito il suo profilo di Facebook di tutto ciò che fa e che pensa!

 

di Mario Grasso