Csi Piemonte, stipendi a rischio

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TORINO – Stipendi a rischio al Csi, consorzio informatico pubblico della regione Piemonte nato, nel ’77, dalla partnership tra Regione Piemonte, Politecnico e Università di Torino (a cui si sono poi uniti Provincia di Torino e Comune di Torino).

La società oggi conta 1200 dipendenti ed è la più importante azienda informatica della Regione.

Il direttore dell’istituto Stefano de Capitani ha lanciato l’allarme, con una nota interna (e poi con una intervista a Repubblica) nella quale ha spiegato che “il valore della produzione è in linea con il budget annuale… ma a destare preoccupazione sono i 50 milioni di euro di finanziamenti di attività, da parte degli Enti Consorziati: circa 42 milioni da parte della Regione Piemonte e 6 milioni dalla Città di Torino e da altri Enti Locali”.

Se questi finanziamenti non arrivano entro giugno – ha scritto de Capitani – c’è il rischio concreto di non poter pagare gli stipendi né onorare gli impegni con i fornitori”.

La sintesi è cruda ma l’allarme è preciso: “La mancata conferma dei finanziamenti – ha spiegato il direttore Csi – metterebbe il Consorzio nella condizione di dover erogare servizi senza garanzie di copertura economica oppure di interromperli con gli effetti connessi”.

E quindi…

“Le previsioni finanziarie, in mancanza della possibilità di emettere le fatture e permanendo le consuete difficoltà negli incassi, vedrebbero un potenziale serio peggioramento a partire dal prossimo mese, in un contesto in cui gli Istituti di Credito hanno disertato le due gare bandite per il rinnovo degli affidamenti bancari a fronte dell’esposizione debitoria degli Enti. Pertanto il Cda ha deliberato di chiedere ai soci precise indicazioni sulle decisioni da assumere”.

Il Csi, 1200 dipendenti e centinaia di consulenti, è una realtà industriale di grande rilievo: nel 2011 ha fatturato 152 milioni di euro che nelle previsioni per il 2012 dovrebbero diventare 180. Il rischio che questo mese non arrivino gli stipendi pero è reale.