Stefano Blasco – Systems Administrator

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Nato nel 1979 a Catania, frequenta il Liceo Scientifico e successivamente la facoltà di Ingegneria di Catania per laurearsi a 24 anni in Ingegneria Elettronica indirizzo Telecomunicazioni.

Subito dopo la laurea inizia la collaborazione professionale col professore Aurelio La Corte che porterà, l’anno dopo, alla fondazione della società Open Telecommunications insieme alla collega Serena Grimaldi, con la mission di portare l’Open Source nel mondo delle telecomunicazioni.

Specializzato nei sistemi VoIP in ambiente Open Source su Linux, si occuperà negli anni di importanti progetti di sviluppo di sistemi informatici complessi collaborando con diverse aziende e professionisti. Nel 2008 ottiene la certificazione RHCE (Red Hat Certified Engineer) come sistemista Linux.

Attualmente lavora come libero professionista freelance e ha abbracciato anche il mondo delle tecnologie energetiche per gli impianti residenziali e della domotica.

Tra le altre passioni ci sono quella per il mare e la subacquea, quella per la cucina e per le motociclette.

L’ultimo social post?
In un gruppo che riunisce i concittadini del mio Comune ho descritto le implicazioni legali sul furto di identità elettronica.

L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Ricercando informazioni su John Belushi mi sono imbattuto su una frase diventata universale tratta dal film Animal House: “Quando il gioco si fa duro…i duri cominciano a giocare”.

Mac, Windows o Linux?
Linux con passione!

L’ultimo acquisto online?
Un biglietto aereo per San Pietroburgo.

Un libro che ha segnato la tua vita?
Non posso dire che questo libro abbia segnato la mia vita, ma quando penso al “mio libro” sicuramente mi viene in mente “Il nome dalla rosa” di Umberto Eco, penso perché mi ha affascinato tantissimo e perché mi riporta indietro alla prima volta che l’ho letto.

Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
Sicuramente la realizzazione della piattaforma di comunicazione integrata V3onIP della Regione Siciliana, per la quale ho seguito direttamente tutte le fasi di sviluppo dalla definizione delle specifiche funzionali, alla progettazione e realizzazione per arrivare ai collaudi e alle installazioni sulle varie sedi della Regione. Questo grosso progetto mi ha permesso di lavorare, per più di tre anni, a tutti i livelli della linea di realizzazione di un articolato sistema informatico basato su sistemi Open Source regalandomi una grande esperienza.

Stefano Blasco - Systems AdministratorQuando hai deciso di diventare Systems Administrator?
La passione per il VoIP e l’Open Source, e la sempre maggiore soddisfazione nell’uso di Linux mi hanno portato in modo naturale a dedicarmi all’amministrazione di sistemi Linux, soprattutto nell’ottica della progettazione e realizzazione di nuove soluzioni.

Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Per essere un buon Ingegnere che sappia affrontare anche problemi che non ha mai visto prima sono necessarie entrambe le cose: aver avuto a che fare con analisi matematica e geometria, per esempio, ti dà le basi del ragionamento logico per affrontare qualsiasi problema. L’esperienza pratica è quella che ti mette a contatto con la realtà e ti da gli strumenti per capire quale strada intraprendere.

Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
Anche se non era il primo, quello più divertente è stato con una persona che voleva per forza assumermi anche se non avevo accettato la sua offerta economica. E invece di offrirmi la giusta remunerazione mi ha tenuto ore tentando di convincermi a lavorare per lui. Risultato finale: non ho lavorato per questa persona, ma ne ho ricavato un bel mal di testa!

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Tutta la mia carriera è stata segnata dall’incontro con il Prof. Aurelio La Corte, inizialmente come relatore della tesi di laurea, che è poi diventato il mio mentore; avendo lavorato accanto a lui per tanti anni mi ha insegnato la professionalità, lo spirito di sacrificio e mi ha trasmesso la passione per il mio lavoro e per il mondo dell’ICT. Posso dire che è il mio padre professionale e per questo lo ringrazio.

E un’intuizione vincente?
Sì, si devono avere intuizioni vincenti per realizzare progetti interessanti e per far funzionare le cose.

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare Systems Administrator come te?
Sicuramente ci vuole studio, spirito di sacrificio e passione, ma la cosa più importante è l’umiltà. Mai pensare di essere arrivati, e di non avere più nulla da imparare, quella sarebbe la fine di una carriera.

Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Internet ha introdotto la globalizzazione del mondo del lavoro. Ho lavorato a progetti importanti con persone che abitavano a 800 km di distanza in 4 città diverse grazie a Internet. Tutto questo era impensabile qualche decennio fa e diventerà ancora più radicale quando questo modo di lavorare verrà esteso ai non esperti di ICT.

Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Secondo me è indispensabile. Siamo nel 2013 e gli Ingegneri e i tecnici dell’ICT vengono generalmente inquadrati con contratto metalmeccanico, e tutto questo è anacronistico! Le figure professionali di questo tipo hanno responsabilità che vanno ben oltre l’orario di lavoro quotidiano, e la creatività che deve avere un esperto ICT necessità di dinamismo e flessibilità anche rispetto agli inquadramenti classici. Per questi e altri motivi un sindacato dei Networkers deve valorizzare la figura dell’esperto ICT anche ragionando su diverse tipologie contrattuali e svincolandosi dagli schemi classici con i quali si intende il mondo del lavoro.

Descrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Nonna, il mio lavoro consiste nel far funzionare i computer che servono per parlare e guardarsi su internet!

Stefano Blasco - Systems AdministratorL’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
Un Systems Administrator, e più in generale un esperto ICT, normalmente resta “connesso” 24 ore al giorno ai suoi sistemi a prescindere dal luogo fisico in cui si trova, e questo anche in vacanza! Quando poi la figura professionale fornisce anche prestazioni di progettazione e lavora in modo creativo, allora gli schemi del lavoro tradizionale sono, a mio parere, controproducenti perché tendono a limitare la libertà espressiva. Il lavoro del networker non può essere inquadrato in una catena di montaggio, è quindi necessario sperimentare nuove soluzioni contrattuali che diano flessibilità al lavoro creativo e che permettano però di regolarne i risultati per raggiungere gli obbiettivi di progetto.

Quanti sono i tuoi amici sui social network, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Non sono un amante dei social network, e, a parte pochissimi casi, tutti i miei amici li conosco e frequento personalmente. Forse la continua frequentazione del mondo dell’Informatica e delle reti per motivi professionali, mi da la necessità di rapporti più diretti con le persone nella vita reale.

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
No, non penso che sia importante ricercare informazioni sulle persone in rete. Anche se Internet e i motori di ricerca si evolvono e migliorano continuamente. Considero sempre la frequentazione e l’osservazione della persona l’unico modo per farsi una idea reale di chi hai davanti.

di Mario Grasso