Professionisti IT in Europa: entro il 2020 ne mancheranno 220 mila

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Professionisti IT in Europa: entro il 2020 ne mancheranno 220 mila

L’impiego di specialisti ICT è cresciuto di circa di 2 milioni di persone in Europa negli ultimi 10 anni ma l’Unione Europea sta affrontando una mancanza di 370mila professionisti nel 2016 che potrebbe aumentare fino a 500mila nel 2020 visto che la domanda di professionisti ICT con competenze di alto profilo eccede l’offerta negli anni a venire.

Il lavoro di ricerca svolto da Capgemini si concentra su un sottogruppo di professionisti IT – chiamati “core IT profession”. Escludendo quindi le professioni relative alla comunicazione, la “C” dell’ICT, insomma.

I professionisti IT considerati nella ricerca seguono i codici di classificazione ISCO-08:

  • 1330: ICT service managers;
  • 2511 Systems analysts;
  • 2512 Software developers;
  • 2513 Web and multimedia developers;
  • 2514 Application programmers;
  • 2519 Software and multimedia developers and analysts not elsewhere classified;
  • 2521 Database designers and administrators;
  • 2522 Systems administrators;
  • 2523 Computer network professionals;
  • 2529 Database and network professionals not elsewhere classified; ICT operations technicians;
  • 3512 ICT user support technicians;
  • 3513 Computer network and systems technicians;
  • 3514 Web technicians

Questa indagine offre una panoramica della domanda e dell’offerta delle competenze digitali IT, in linea con la creazione di un quadro europeo delle professionalità IT.

L’indagine mostra come il gap di competenze in Europa stia crescendo leggermente dal 3,2% nel 2015 al 3,5% nel 2020 (uguagliando una mancanza di circa 220mila professionisti IT “Core”) con punte maggiori in Germania (5,5%) e Francia (7%).

Sono molti i Paesi nel mondo che si stanno impegnando nell’aumentare il numero di informatici professionisti. Gli Stati Uniti d’America mostrano un simile percorso a quello europeo con un divario di competenze crescente tra lo 0,7% e il 3,7% nel 2020.

Il Canada ha un leggero calo del divario: dal 7% al 6,8% nel 2020. Il Giappone non sembra avere un grosso gap di competenze ma potrebbe cambiare in maniera significativa nei prossimi anni.

La quantità di professionisti IT non è sicuramente la sola sfida. È altrettanto importante la qualità.

Vista la centralità dell’informatica e dell’IT in generale all’interno della nostra economia e della società, bisogna considerare le tante opportunità e le nuove sfide.

Temi come l’insufficiente percezione pubblica della formazione ICT, lavoro e carriere, l’aumento della criminalità informatica, le vulnerabilità software e i fallimenti dei progetti IT sono stimoli per agire subito.

La proposta di creazione di un framework europeo per le professionalità IT si basa su un importante lavoro precedente a livello nazionale e internazionale. Si basa sull’e-CF (European e-Competence Framework) sviluppato dal CEN (Comitato Europeo di Normazione) che è uno standard dal 2016.

Il quadro di riferimento proposto include non solo le competenze IT (come descritte nell’e-CF), ma anche altri riferimenti importanti: un “Body of Knowledge” di base, certificazioni e qualifiche formative, linee guide etiche. Circa 1000 esperti da tutta Europa, USA, Giappone e Canada sono stati coinvolti e hanno contribuito a questa proposta.