Crescono l’E-commerce Italiano e le professionalità collegate

0
944

MILANO – Lo stato di salute del commercio elettronico nostrano è buono come mai, nonostante la crisi. Lo dicono i dati dell’Osservatorio e-commerce B2C Netcomm della School of Management del Politecnico di Milano: il fatturato del settore nel 2011 ha toccato 8 mliardi di euro (+20% rispetto al 2010) con un incremento di tre punti percentuali rispetto all’anno scorso.

Moda, editoria, musica, audiovisivi sono i comprati oggi al top del settore con un aumento del 38% per i primi due e del 35% per musica e audiovisivi. Crescono bene anche l’informatica, e l’elettronica di consumo entrambe a +22% mentre, fuori dall’ambito ICT, cresce il settore turismo (+13% ) che da solo vale quasi metà delle vendite online.

IL FUTURO E’ MOBILE – Il vero e proprio boom di vendite online, riguarda gli smartphone, che passano da 26 a ben 81 milioni di euro in volume di vendite (+210%) rappresentando, da soli, l’1% del commercio online. La tendenza al rialzo era stata prevista dagli analisti del settore e ha superato le aspettative. (vedi articolo sull’e-commerce su Networkersnews)

L’EFFETTO AMAZON – Il colosso delle vendite online che ha da poco aperto il suo sito in Italia, ha contribuito all’aumento delle vendite, insieme al prodigioso sviluppo di siti di couponing come Coupon, Glamoo, Groupalia, LetsBonus, Jumpin, Poinx. Il settore dell’e-commerce italiano è comunque in posizione defilata rispetto ad altri paesi Ue: il mercato italiano-on line nostrano e’ un sesto di quello inglese (che vale oltre 51 Miliardi di euro), un quarto di quello tedesco (34 miliardi) e meno della metà di quello francese (20 miliardi). L’ e-commerce italiano però è cresciuto quest’anno a ritmi quasi doppi rispetto a UK (+10%), Francia (+12%), Germania (+10%) e USA (+11%).

I timori per il futuro si possono al momento accantonare sostituendoli con la consapevolezza di un lavoro avviato che va portato avanti con determinazione, e tenendo presente ciò che dice Roberto Liscia, presidente di Netcomm: “L’e-commerce è oramai inderogabile per le imprese che vogliono davvero essere competitive”.

LE PROFESSIONI DELL’E-COMMERCE – Quali sono le professioni più quotate nel settore? “Le più richieste – dice Andrea Boscaro di Vortex – sono quelle dell’e-commerce manager e quella, nata più recentemente, del social media manager”.

L’e-commerce manager è una figura trasversale nell’azienda: cura la vendita online integrandola al meglio con il flusso lavorativo della stessa, è in relazione continua con l’ufficio marketing, l’ufficio commerciale e le agenzie che seguono le attività online. Relaziona con la supply chain per garantire la fluidità degli approvvigionamenti e l’ottimizzazione della logistica; attiva le campagne promozionali e di marketing digitale e fa in modo che l’e-commerce sia sinergico, e non conflittuale, con la distribuzione tradizionale.

Il social media manager è l’altra figura di spicco: è responsabile della reputazione di cui l’azienda gode sulla Rete, cura la presenza dell’azienda sui social networks ed affronta le eventuali criticità, relazionandosi con il customer care. Inoltre agisce, lavorando in stretto contatto con l’ufficio marketing, per far sì che l’e-commerce sia sinergico, e non conflittuale, con la distribuzione tradizionale.

IL RECRUITING – “La ricerca e selezione di professionalità nel settore e-commerce passa essenzialmente attraverso il passaparola che – sostiene Andrea Boscaro – è ancora oggi lo strumento più efficace per trovare lavoro. Poi c’è da considerare l’espansione del recruiting on line, attraverso i social media e siti ad hoc come Linkedin. Si tratta di una formula di selezione oggi maggiormente usata dalle aziende, in combinazione con le agenzie di recruiting tradizionali”.

La tendenza è quella di assicurasi competenze interne che poi si fideizzano. I contratti applicati nel settore sono misti: sia di tipo ‘rigido’ che ‘flessibile’: quest’ultimi sono più facilmente applicabili alla figura del social media manager.

Il ruolo delle nuove tecnologie è importante: il loro sviluppo consente forme di grande efficienza nella gestione della relazione con il cliente e nella analisi del mercato. “Le nuove tecnologie – chiosa Boscaro – sono anche in grado di cambiare i processi di formazione interna e di collaborazione all’interno dei gruppi di lavoro’’.

 

di Giuseppe de Paoli