Falsi annunci di lavoro in Rete: occhio alla truffa!

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MILANO – Falsi annunci: una consuetudine sempre più diffusa in Rete, dove sono in agguato potenziali raggiri e tante sedicenti agenzie, o aziende, che propongono lavori allettanti, spesso nella comunicazione, editoria o, magari  “da casa”. Molti di questi annunci in realtà sono specchietti per le allodole e nascondono subdole strategie per estorcere dati e denaro, o comunque sfruttare illecitamente l’identità e le informazioni professionali dei candidati.

Ormai non serve più passare giornate intere a distribuire i curriculum per la città, adesso con un clic inviamo la nostra candidatura a centinaia di annunci, raggiungendo così oltre a mete nazionali anche quelle internazionali. La Rete è piena di motori di ricerca e siti che mettono facilmente in contatto domande e offerte di lavoro con il vantaggio di poter avere più possibilità di scelta e di contatti. Ma le  insidie, come abbiamo visto, non mancano. Spesso grazie a questi falsi annunci si creano vere proprie banche dati di cv che permettono alle “pseudo aziende” di crearsi un sostanzioso data base di Curricula, ottenuti con l’inganno: sono dati che poi cercano di rivendere alle aziende in cerca di personale.

L’utilizzo dei dati personali presenti sui cv è ampia: le finalità possono essere legate ad esigenze di marketing, anche se in questi casi, com’è noto, le norme prevedono che il diretto interessato sia informato dell’utilizzo a fini commerciali dei sui dati e nei casi più gravi si può arrivare alla sottrazione di identità. “Partendo dai curriculum i criminali – afferma Vanna Pizzi, responsabile nazionale di Federconsumatori – fabbricano false carte d’identità e avvalendosi anche del codice fiscale, avviano finanziamenti, comprano case, vetture, addirittura aprono società”.

C’è anche chi chiede soldi per corsi di formazione finalizzati all’assunzione in una azienda, o l’acquisto del materiale necessario per iniziare un lavoro a domicilio.

Per difendersi dalle truffe si consiglia di informarsi sull’azienda, prima di ogni eventuale invio dei CV, di chiedere sempre i riferimenti delle persone con cui si parla, nei casi in cui la candidatura dovesse aver passato la prima selezione. Infine, non farsi attrarre troppo da guadagni troppo alti e facili.

Chi ne fa le spese sono soprattutto i giovani disoccupati o precari. In Italia il tasso di disoccupazione giovanile (15- 24 anni) è al 30,1%, mentre il numero di coloro che hanno contratti a scadenza o precari sono circa il 43% . Lo dice l’ultimo rapporto Isfol sul sistema lavorativo in Italia. La ricerca del lavoro e anche un problema per i meno giovani che devono ricollocarsi e che provano in Rete.

A volte capita anche, che per disperazione o per aumentare le probabilità di poter essere assunti in breve tempo, si invia il curriculum a tutti gli annunci senza distinzione.

Coloro che in Italia ricorrono alla Rete per collocarsi, ad oggi, sono il 31,4% della popolazione attiva. É quanto rileva il rapporto condotto dall’Eurostat, l’Istituto di Statistica della Commissione Europea: sono tutti a rischio truffa.

 

di Hu Yu Li